“Sono passati esattamente 10 anni dalla prima presentazione del Chianti Classico Gran Selezione di fronte alla stampa mondiale. Allora fu visto come un evento eccezionale, l’introduzione di una tipologia dalle caratteristiche più restrittive nel panorama delle denominazioni italiane”.

Inizia così la riflessione del Consorzio Vino Chianti Classico, in occasione della Chianti Classico Collection alla Stazione Leopolda di Firenze (15 e 16 febbraio), sul vino al culmine della “piramide” produttiva della denominazione: annata, Riserva, Gran Selezione.

“All’epoca – ricordano dal Consorzio – si trattò di 33 coraggiosi produttori che per primi credettero nel progetto e presentarono alla stampa internazionale altrettante etichette”.

“Un numero simbolico – rimarcano – che richiama i 33 padri fondatori del Consorzio nel 1924, che verranno celebrati in questo centesimo anniversario dall’istituzione del primo Consorzio vitivinicolo d’Italia”.

“Oggi – spiegano ancora dal Consorzio – sono 169 i produttori che hanno nel proprio portfolio prodotti almeno un Chianti Classico Gran Selezione, come espressione più alta di territorialità”.

“È l’inscindibile legame con il proprio territorio che questa tipologia rappresenta – sottolineano – non solo come prodotto delle migliori uve aziendali, ma anche, dallo scorso anno, dall’accento più marcato del Sangiovese (nel nuovo disciplinare di produzione il Sangiovese passa da un min. 80% a un min. 90%), e dalla possibilità di unire ad esso solo vitigni autoctoni a bacca rossa autorizzati (ciliegiolo, colorino, mammolo, malvasia nera, pugnitello, …)”.

 

“Sempre con questo spirito – proseguono dal Consorzio – il nuovo disciplinare introduce le Unità Geografiche Aggiuntive, i cui undici nomi, storicamente affermati, compaiono solo sulle bottiglie di Chianti Classico Gran Selezione. Questa novità, divenuta realtà il primo luglio 2023, è da questa Chianti Classico Collection visibile a tutti, sui banchi dei produttori di Chianti Classico”.

La tipologia della Gran Selezione, divenuta nota sempre di più grazie anche ai punteggi “stellari” su riviste e guide di settore, rimane comunque un prodotto ricercato, che in volume rappresenta circa il 5% di tutta la produzione di Chianti Classico, nonostante ogni anno il numero di produttori cresca fino ad arrivare ai 169 attuali per 213 etichette.

“Il Chianti Classico Gran Selezione è stata una vera innovazione del nostro prodotto, e continua il suo percorso dinamico con il cambiamento della base ampelografica ammessa” dichiara il presidente del Consorzio, Giovanni Manetti.

“E con l’inserimento in etichetta delle Unità Geografiche Aggiuntive – conclude – Il Chianti Classico, dopo 100 anni dalla fondazione del suo Consorzio, si conferma una fucina di novità, lanciato verso i prossimi 100 anni”.

Giovanni Manetti, presidente del Consorzio Vino Chianti Classico, alla Collection 2024

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