Grande successo, nelle scorse settimane, per l’apertura straordinaria di Villa Torrigiani Valdigelata, concessa dalla proprietà, a coronamento del progetto di valorizzazione culturale promosso dal Comune di Barberino Tavarnelle che ha avviato un percorso per celebrare i 150 anni dalla nascita di Galileo Chini, celebre interprete dello stile Liberty in Italia.

Tantissimi i cittadini della frazione di Vico d’Elsa e del territorio chiantigiano hanno fatto visita agli ambienti della villa costruita alla fine dell’Ottocento, interamente decorata dall’artista fiorentino che è riconosciuto a livello internazionale come uno dei massimi esponenti dell’Art Nouveau in Italia.

È la prima volta che il prestigioso edificio, avvolto da un parco romantico costituito da decine di piante secolari e situata nella campagna valdelsana, apre le porte al pubblico per far conoscere il preziosissimo patrimonio artistico che caratterizza ogni sala della Villa.

In cui Chini, nel 1989, espresse la sua più alta creatività ispirata al mondo naturale e floreale tipica del Liberty.

Un ringraziamento particolare è rivolto dall’amministrazione comunale di
Barberino Tavarnelle alla Contessa Elisabetta Cibrario, proprietaria della villa, per la disponibilità e la collaborazione.

L’iniziativa è scaturita da un percorso di ricerca artistica avviato dall’amministrazione comunale con gli autori della mostra d’arte contemporanea “Suggestioni”, a Palazzo Pellegrini, nel cuore storico di Barberino Val d’Elsa.

Con le sollecitazioni dei pittori Fabio Luciani e Salvatore Sturiano e il fotografo Francesco Noferini, innamorati dell’arte chiniana, la giunta comunale di Barberino Tavarnelle ha fatto partire un nuovo progetto culturale che vuole riscoprire le testimonianze presenti nel territorio che portano la firma del maestro, che credeva nell’unione delle arti e dell’artigianato per la riqualificazione del Paese.

 

“La villa è un pregiato tassello del patrimonio artistico italiano del secolo scorso” ha commentato il sindaco David Baroncelli.

“Il successo di questo primo evento sulla presenza nel Chianti e in Valdelsa del celebre artista Galileo Chini – ha aggiunto – figura unica nel panorama artistico italiano a cavallo tra il XIX e il XX secolo, attesta l’importanza di
lavorare insieme alla comunità per creare valore”.

“Attraverso la moltiplicazione di quei luoghi del sapere e dell’arte – ha concludo – che intessono trame di socialità e occasioni di crescita per tutti, soprattutto per i giovani”.

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