Tra le piazze e i centri storici del Chianti fiorentino si è creata una forte relazione nel segno dell’arte contemporanea dedicata a Sauro Cavallini.

I Comuni di Greve in Chianti, San CascianoBarberino Tavarnelle sono ancora più uniti grazie al percorso espositivo temporaneo “Vitality”, sostenuto dalle tre amministrazioni chiantigiane, che ha portato per la prima volta nelle terre del Gallo Nero un complesso di opere monumentali del grande scultore ligure.

Dallo scorso maggio (fino a domenica 29 ottobre) Sauro Cavallini fa dialogare i borghi del Chianti fiorentino e con essi le comunità che vi risiedono attraverso un percorso espositivo, costituito da un complesso di opere d’arte contemporanea collocate in forma itinerante nelle piazze e negli spazi pubblici dei comuni chiantigiani.

Esperienza artistica che si è arricchita di un ulteriore tassello: la pubblicazione del libro d’arte “La scultura monumentale di Sauro Cavallini nel Chianti / The Monumental Sculpture of Sauro Cavallini in Chianti”, edito da Polistampa (2023).

Il catalogo è dedicato alle opere dello scultore Sauro Cavallini esposte fino a domenica 29 ottobre, in tre distinte località del Chianti fiorentino: Greve in Chianti, San Casciano, Barberino Tavarnelle.

Una nuova occasione per rimarcare, come recita lo stesso titolo dell’operazione culturale, che il Chianti, terra vitale ed energica, è l’espressione di un patrimonio unitario, ricco di storia e testimonianze del passato, che ama la bellezza, la qualità, l’arte in tutte le sue sfumature e i passaggi nel tempo e intende continuare a promuovere questa sua peculiarità, sintesi di eccellenze ambientali, paesaggistiche e storico-artistiche.

L’evento “Vitality”, finanziato dai Comuni del Chianti, patrocinato dalla Regione Toscana, è stato ideato dal Centro Studi Sauro Cavallini e realizzato con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, la Società Agricola Querciabella di Greve in Chianti e il Rotary Club San Casciano Chianti. L’iniziativa è curata da Maria Anna Di Pede in collaborazione con Silvia Casati.

 

Le opere esposte rappresentano e ripercorrono le due diverse fasi del cammino umano e della produzione artistica di Suro Cavallini.

La prima evoca il periodo tormentato di reclusione nei campi di sterminio nazisti, la seconda esprime vitalità, si apre al mondo con un abbraccio rivolto al cielo quasi fosse una preghiera che unisce e si dilata verso l’infinito con l’intento di parlare e coinvolgere l’umanità.

E’ la ricerca dell’amore universale che vince sulla rabbia e sull’odio.

Il percorso espositivo testimonia il frutto culturale di un’importante collaborazione sorta tra enti pubblici e soggetti privati tesa ad accendere una luce inedita sullo straordinario patrimonio artistico di Sauro Cavallini, diffuso attraverso l’attività del Centro Studi Sauro Cavallini guidato dal figlio Teo.

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