Sancascianese, guida ambientale, con Le Vie del Chianti (qui il sito web) è stata una “pioniera” del Chianti (e della Toscana) vissuto camminando.

Così oggi, mentre è in corso una sorta di “riscoperta delle gambe” (intese in senso motorio) nessuno meglio di Eleonora Grechi ci può fotografare la situazione.

Capire se e come il turismo lento, a piedi, rappresenti e possa rappresentare un qualcosa di importante per tutto il nostro territorio.

Eleonora, partiamo da una valutazione: la pandemia ha modificato la propensione delle persone al camminare? Alle escursioni? Hai avuto modo di notare un incremento?

“Senza dubbio tante persone hanno scoperto e riscoperto il piacere di stare fuori, di vivere e di conoscere la natura, la storia e le cose belle del nostro territorio. C’è più voglia di “fare qualcosa”, di non “sprecare belle giornate” e di condividere momenti con altre persone per arricchirsi di ricordi e di bellezza. C’è più voglia di stare fuori, nella natura, praticando un’attività sana come quella di camminare. C’è più voglia di socializzare e di affidarsi a qualcuno che organizzi un tempo libero di qualità e in sicurezza”.

 

La tua attività come si struttura? Quale la “filosofia” di fondo?

“Sono una guida ambientale da dieci anni. Il mio lavoro consiste nell’organizzare camminate, escursioni e trekking. Una professione non banale perché c’è tanto lavoro e tanto studio dietro ogni percorso. Mi muovo un po’ in tutta la Toscana ma, essendo di San Casciano e amando molto il Chianti, diciamo che sono “specializzata” proprio sul nostro territorio. L’idea di fondo è quella di camminare per scoprire le cose meravigliose che iniziano proprio ad un passo da casa nostra, e che spesso non conosciamo proprio perché essendo così vicine sono ritenute “poco esotiche o un po’ scontate”. Ogni camminata ha un “tema di scoperta”, che racconto durante il percorso. Spesso ogni giornata è arricchita con visite, degustazioni, incontri particolari. Insieme, nel bello e nel buono, “calma mente”. “Dormi, mangia, cammina, respira, vivi”, questa è la mia filosofia”.

Alcuni anni fa hai scritto anche alcuni seguitissimi articoli (li trovate tutti qui) su itinerari sul nostro quotidiano sportivo, SportChianti, nel nostro territorio chiantigiano (e non solo). Se oggi dovessi darci un consiglio per una bella camminata in Chianti, dove ci… manderesti?

“Mi piace scrivere e mi fa piacere che questi piccoli articoli siano così seguiti e anche poi percorsi. Il Chianti è bello tutto come del resto Toscana. Indipendentemente da dove si vuole andare il primo consiglio che mi sento di dare è: camminate con la testa! Usate le scarpe giuste, guardate il meteo prima di partire, soprattutto ora che sta arrivando il caldo! Portate l’acqua e studiate il percorso che volete fare per capire se è alla vostra portata. Sembrano cose banali ma quando si va in natura dobbiamo sempre pensare che non siamo più nel nostro ambiente, siamo ospiti di un luogo che può presentare insidie. In questo periodo primaverile, consiglierei di camminare nel Chianti perché da giugno in poi sarà troppo caldo. E’ molto bello tutto il percorso lungo la Pesa che va da Cerbaia fino a oltre Sambuca e che si può fare anche in bicicletta. Poi ci sono i sentieri nel bosco intorno alla Badia a Passignano. Per chi cerca qualcosa di più impegnativo è stupenda e più selvaggia la zona di Castellina in Chianti dove c’è anche tanta storia etrusca da scoprire. Poi è molto bello il percorso (che ho descritto in un articolo lungo) la Greve e ancora l’anello della Conca d’Oro a Panzano (anche qui potete trovare la descrizione del percorso). Se poi invece non volete fare “i turisti fai da te” e non volete pensieri di organizzazione, se vi incuriosisce ascoltare le storie e vedere con altri occhi i luoghi, conoscere nuove persone, potete sempre affidarvi ad una guida professionista”.

 

Alcuni comuni (San Casciano, Barberino Tavarnelle, Radda e Castellina in Chianti, Castelnuovo Berardenga…) si stanno dotando, proprio negli ultimi mesi, di nuovi itinerari, spesso in collaborazione con il CAI: vedi in questa attività un volano anche per un turismo di qualità in territorio chiantigiano?

“Nei nostri comuni sono stati tracciati, finalmente, molti percorsi. Per fortuna tante persone li stanno scoprendo, da soli o con le guide ambientali. Spesso chi cammina nel Chianti è un “turista giornaliero” che passa poco tempo in quella zona e può apparire meno interessante a chi opera nel turismo. Ma in realtà è anche una persona curiosa che sempre diffonde notizie e bellezza nei luoghi visitati, anche attraverso i social che la domenica si riempiono di foto e meraviglie chiantigiane. Sinceramente non so quanto possano essere interessanti per attirare un turismo straniero che, almeno fino ad adesso, è venuto nel Chianti soprattutto in estate, quando il caldo non invoglia certo a camminare. Magari se in futuro ci fosse un turismo spalmato in tutte le stagioni, credo che gli operatori turistici, gli agriturismi, in collaborazione con le guide, potrebbero fare grandi progetti, perché indiscutibilmente è un territorio che merita sempre. Ma al di là del lussuoso turismo d’oltralpe, io sono dell’idea che questo territorio sia nostro, lo hanno costruito i nostri avi in millenni di storia e quindi sarebbe importante che per primi noi lo conoscessimo. Questi sentieri potrebbero essere importantissimi per un turismo lento, vero, meno lussuoso e soprattutto “nostrano”, anche “solo” giornaliero o per i weekend. Sarebbe bello potersi coordinare con le strutture ricettive per creare dei pacchetti  per far scoprire e vivere la natura più vera e la storia del Chianti fuori dalle solite rotte e mete turistiche. Sarebbe poi fondamentale far conoscere il territorio “camminandolo”, ai ragazzi delle scuole. Chissà…”.

Ti chiediamo, infine, un “pronostico”: come si evolverà, nei prossimi anni, il turismo a piedi? E il Chianti è pronto a sfruttarne le potenzialità?

“Dieci anni fa, quando come guida cominciai a proporre passeggiate e visite nel Chianti, mi prendevano quasi per matta. Oggi tutto è cambiato! Il turismo a piedi ci sarà sempre e immagino sempre di più perché tante persone, stressate da una vita quotidiana caotica e asfissiante, hanno voglia di aria, di luce, di semplicità e di ritrovare in una passeggiata o in un cammino, il contatto con la natura e un ritmo più sano. Il turismo a piedi è un po’ considerato il “cugino povero” del turismo “normale”. La chiave su quali saranno le mete più frequentate sarà nelle mani di chi vorrà attirarlo a sé e saprà dare la giusta visione e promozione dei luoghi, legate ad una serie di servizi e ospitalità dedicati a chi si mette in viaggio solo con le gambe. Il turismo a piedi è una nicchia che si espande ma che per natura ama cose semplici, un’ospitalità sostenibile, guide specializzate, prezzi adeguati, facilità di trovare informazioni sui percorsi e sui territori che si camminano. Spero proprio che il Chianti possa diventare una bella meta di viaggi a piedi perché non manca nulla. E anche l’accoglienza nei confronti dei camminatori sta cambiando e sta diventando più bella!”.

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