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Cresce la passione per le api e per il miele biologico in Toscana con il 20% in più di apiari bio in cinque anni. 

Ma il 37% delle specie è a rischio declino secondo l’ultimo rapporto della Fao a causa del mix letale di fattori come l’impiego di pesticidi, l’urbanizzazione, il riscaldamento globale, acari e parassiti fino alla vespa velutina cinese già arrivata nella provincia di Massa Carrara e nella vicina Versilia.

A dirlo è Coldiretti Toscana: “L’apicoltura sta conoscendo una fase di grande espansione nella nostra regione che può vantare il miele della Lunigiana Dop, primo miele ad ottenere la denominazione di origine DOP dall’Ue: in cinque anni il numero di apicoltori è aumentato del 47%, addirittura del 61% quelli che hanno deciso di puntare sul miele biologico in una regione dove il 32% della produzione agricola è già certificata bio”.

“E’ un segnale doppiamente importante – prosegue Coldiretti – sia dal punto di vista economico, con un’attività su tre che ha finalità commerciali e quindi anche dei consumi in un Paese come il nostro che soddisfa solo la metà della richieste del mercato interno. E della salvaguardia della biodiversità, considerato che sono un indicatore dello stato di salute dell’ambiente e servono al lavoro degli agricoltori con l’impollinazione dei fiori”.

“Tre colture alimentari su quattro – analizza Fabrizio Filippi, presidente Coldiretti Toscana – dipendono in una certa misura per resa e qualità dall’impollinazione dalle api, tra queste ci sono le mele, le pere, le fragole, le ciliegie, i cocomeri ed i meloni. La più grande minaccia al ruolo insostituibile degli impollinatori arriva proprio dall’uomo attraverso i suoi comportamenti e le sue azioni. Salvando le api salviamo noi stessi”.

 

Sono 7.036 i “pastori delle api” in Toscana che gestiscono complessivamente 15.501 apiari, 138.453 alveari e 22.946 sciami (fonte Sistema Informativo Veterinario Nazionale). Il 13% degli alveari produce miele biologico. 

Nonostante i numeri in forte aumento, anche a livello nazionale, l’atavica carenza di prodotto, costringe il nostro Paese ad importante grandi quantità di miele dall’estero in particolare da Ungheria, Argentina, Spagna e Cina.

L’apicoltura in Toscana

  • Apicoltori: 7.036 di cui 6.697 convenzionali e 389 biologici
  • Apiari: 15.501 di cui 2.510 biologici
  • Alveari: 138.456 di cui 26.607 bio
  • Sciami: 22.946 di cui 4.807 bio
  • Toscana è al terzo posto per numero di apicoltori
  • Toscana è al secondo posto per numero di apiari e sciami

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