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Mettendo da parte la metafora calcistica, Italia e Germania sono solo i Paesi che hanno dato i natali ai due nuovi ambasciatori ad honorem del Chianti Classico, che in realtà sono firme della critica enologica di livello internazionale e di grandissimo prestigio: il “Doctorwine” Daniele Cernilli e il “Doktor” Jens Priewe.

Il primo laureato in Filosofia Teoretica, il secondo in Economia e Scienze Politiche, entrambi quindi ben lontani, per formazione, dall’universo-vino, hanno avuto un’esperienza di vita, una scintilla rivelatrice, che li ha indissolubilmente legati all’affascinante mondo della critica enologica e in particolare al mondo del Gallo Nero.

Giocando in casa, partiamo dall’Italia. La curiosità per il vino di Daniele Cernilli nasce incredibilmente da un’altra sua passione, quella per la geografia.

“Amando la geografia – afferma il Doctorwine – ho presto scoperto che c’è anche un altro tipo di geografia molto interessante, quella dei profumi e dei sapori dei vini che contraddistinguono e identificano regioni e paesi diversi. Da ventenne, ho cominciato ad approfondire questa mia curiosità, e lavorando da studente in una nota enoteca romana, mi è capitato di visitare, in qualità di garzone di bottega, la festa del vino a Greve in Chianti (quell’Expo del Chianti Classico che quest’anno festeggerà il suo cinquantesimo anniversario). Era il lontano 1979 o forse il 1980: e già in quel momento alcune etichette di Chianti Classico hanno conquistato il mio palato e anche il mio cuore. Oggi credo di essere uno dei più grandi estimatori del Sangiovese coltivato nelle colline chiantigiane e del lavoro dei tanti viticoltori e winemakers del Gallo Nero”.

Coinvolto da tempo nell’Associazione Sommelier della capitale, nel 1986 Daniele fonda con Stefano Bonilli il Gambero Rosso e inizia a curare la pubblicazione della Guida Vini d’Italia, la cui prima edizione vede appunto la luce nel 1987.

Da allora Daniele ha continuato – ogni anno – a degustare i vini del Gallo Nero, anche quando ha deciso di lasciare il Gambero per dedicarsi a nuovi progetti editoriali: “Credo davvero di essere il giornalista che ha assaggiato, per poterli valutare e recensire, il maggior numero di Chianti Classico in assoluto. Ipotizzo: circa 15.000?”.

Passando alla Germania, Jens Priewe dopo la laurea, negli anni Settanta comincia la sua attività di giornalista: scrive di economia e di politica su importanti testate tedesche come Der Spiegel e Stern.

Poi nel 1977 nella carriera di Jens, accade un incidente di percorso, se così lo si può definire: viene inviato in Italia, in Toscana, nel Chianti Classico con l’obiettivo di scrivere un pezzo di costume, più “leggero”, che ruoti intorno al vino, per lettori che sono stanchi di leggere solo le notizie negative della politica.

Jens protesta: “Ma non so nulla di vino!” Gli viene risposto che è proprio per questo che ha ricevuto l’incarico. Si richiede un articolo di colore, fresco, da neofita del vino. Jens non parla l’italiano e arriva nelle colline del Gallo Nero non preparato. Il lavoro di raccolta dati non è semplice e alla fine viene fuori un articolo che non soddisfa le aspettative della testata (o forse, più verosimilmente, dello stesso Jens….!).

E qui scatta la scintilla. Ispirato dalla sua visita nel Chianti Classico, Jens decide di scrivere di vino. Addirittura pianifica di scrivere un libro sui vini italiani!

Si trasferisce a Firenze, si mette a studiare l’italiano (che oggi parla perfettamente), passa tutte le sue vacanze in Toscana. Nel corso degli anni Ottanta si rivolge anche al Consorzio del Gallo Nero per un supporto alle sue ricerche. E visita anche altre zone vitivinicole d’Italia. Dopo dieci anni, nel 1987, esce il suo primo libro su “I Grandi Vini d’Italia” in tedesco e per il mercato tedesco.

Il resto delle vite dei due neo-ambasciatori ad honorem del Chianti Classico lo potrete apprendere leggendo le biografie allegate: storie di due grandi personaggi del vino, legati da sempre al Gallo Nero, degni ambasciatori della storica denominazione.

Occorre sottolineare che I riconoscimenti consegnati alla Stazione Leopolda si inseriscono in un progetto più ampio, denominato “Chianti Classico Ambassador”.

Si tratta di un’attività finalizzata alla creazione di una rete di Ambasciatori del Gallo Nero nei suoi principali mercati, lanciata dal Consorzio in Canada nel 2017 e ripetuta nel 2018 negli Stati Uniti.

In questo caso i candidati, non “ad honorem”, hanno dovuto dimostrare attraverso un vero e proprio concorso la loro conoscenza della denominazione.

A breve, la prossima puntata del progetto che eleggerà l’ambasciatore del Chianti Classico in un mercato storico per i vini del Gallo Nero: la Germania.

Come per il Canada e gli Stati Uniti, il concorso sarà aperto a wine educator di scuole di formazione alberghiera/enologica, sommelier, responsabili vini in canali HoReCa, agenzie di comunicazione specializzate e centri di formazione sul vino.

“Presidiando ogni anno i mercati del vino internazionali ci siamo resi conto di quanta conoscenza e affetto ci siano verso le nostre etichette da parte di un pubblico esperto e qualificato – afferma Giovanni Manetti, presidente del Consorzio Vino Chianti Classico – Abbiamo voluto rendere merito a questi professionisti e al tempo stesso legittimarli a portare in alto la bandiera del Gallo Nero nei propri mercati di riferimento attraverso un progetto a loro dedicato, nella speranza che nei prossimi anni la squadra degli Ambassador si faccia sempre più numerosa”.

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