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Si parte giovedì 12 settembre. E fino a domenica 15 settembre piazza Bucciarelli, a Panzano in Chianti, sarà pervasa dai profumi dei vini dei produttori dell’Unione Viticoltori Panzano, dalla musica, dal rumore dei bicchieri.

Metà settembre, torna Vino al Vino. E l’edizione 2019 è forse un po’ più speciale. Il motivo ce lo spiega Cosimo Gericke, della Fattoria di Rignana, neo presidente dell’associazione.

Che edizione sarà quella di quest’anno di Vino al Vino?

“Una bella edizione, per i 25 anni dell’Unione Viticoltori di Panzano. C’è il nuovo consiglio, siamo tutti quanti giovani (in media un po’ al di sotto della tendenza generale del mondo dell’agricoltura). C’è un buon affiatamento: secondo me la nostra forza è che non siamo tutti toscani, siamo tedeschi, francesi, americani. Mi spiego: per noi non esistono campanilismi, forse abbiamo una visione più larga”.

Gli appassionati devono aspettarsi qualche novità?

“Faremo una retrospettiva sui nostri vini Chianti Classico, assaggeremo dei campioni del 1999 e del 2009. In piazza ci saranno tutti i produttori, quest’anno ce n’è uno nuovo, francese, che ha acquistato l’azienda adesso. E’ bello quando vedi che in un territorio come il nostro gli stranieri investono perché ci credono, e questo dà fiducia anche a noi, investire per il futuro”.

Facciamo qualche previsione: che annata sarà la 2019?

“Rispetterà i vecchi canoni della vendemmia che si faceva quando si era bambini, quando si raccoglieva l’uva a ottobre. Maggio è stato freddo, piovoso, a fine mese un fine settimana cambiò il tempo e arrivò il caldo. Le viti hanno avuto bisogno di abituarsi e si sono un po’ rallentate. L’estate è stata fresca, con diversi temporali, a Panzano per fortuna non hanno fatto danni. Non ci sarà tanta tanta uva ma è bella e sana. Acidità alte, zuccheri un po’ indietro, adesso ha bisogno di tempo bello per finire la maturazione”.

Che strada ha tracciato l’Unione Viticoltori Panzano nel Chianti Classico?

“Noi abbiamo fatto un po’ gli apripista di questo processo di unione, che al giorno d’oggi è inevitabile per le piccole e medie aziende. Il biologico poi è un must, le piccole aziende devono essere biologiche, vuol dire fare buona agricoltura senza danneggiare ambiente e persone. Si dà valore a tutto il territorio. La Gran Selezione poi dà ulteriore impulso nel legare il vino al territorio, alle vigne”.

Quindi è scontato dire che lei è favorevole al progetto delle menzioni geografiche aggiuntive?

“Certo, va in queste direzione, anche se è fondamentale rimanere sotto il cappello del Consorzio Vino Chianti Classico. Dare valore specifico rimanendo tutti uniti. Abbiamo in programma degustazioni con i vari gruppi del Chianti Classico per confrontarci”.

Infine, mi dica perché… devo salire in auto e venire a Vino al Vino?

“Perché si ha una visione completa del territorio di Panzano, che è nel centro del Chianti Classico. E se diverte assaggiare i vini di una zona collegati da un unico filo rosso conduttore, è una festa che dà proprio un’idea specifica di territorio. E poo perché siamo biologici, perché si parla con produttori e con gli amanti del vino”.

Matteo Pucci

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