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È una sorta di dolce dell’accoglienza (“Li prende due cantucci?”), del fine pasto accompagnato da un bicchierino di Vinsanto, della domenica a pranzo.

I cantucci toscani, cinque ingredienti nel caso del Forno Panti in piazza Matteotti a Tavarnelle, partono da prodotti di base.

Semplici. Per poi strutturarsi grazie soprattutto… all’abilità del fornaio.

La “ricetta”? Farina, zucchero, margarina, uova, mandorle pugliesi. Tutto qua.

Il segreto? È nelle mani di Stefano Panti, ovvero nella lavorazione dell’impasto e nella sua cottura.

Al Forno Panti vengono fatti tutto l’anno, quasi tutti i giorni, in questa bottega che si affaccia sulla piazza centrale di Tavarnelle.

“Del resto – ci dice Daniela, moglie di Stefano – vengono a prenderli… da tutta Italia! È una nostra vera specialità”.

Il Forno Panti, in piazza Matteotti, è un altro di quelli che affondano le loro radici nei decenni passati. Oggi al forno c’è Stefano Panti. In bottega il sorriso e il dinamismo di Daniela.

Un mestiere, quello del fornaio, che Stefano ha ereditato (come spesso accade) dal babbo: “Era fornaio quando ancora l’attività era nel vecchio forno di “Bati”, in via Roma”.

Stefano dalle cui mani escono anche tante altre specialità: da rimarcare una sorta di “calzone alle more” (paradisiaco) e il panino di ramerino.

“Il giovedì di Pasqua – racconta Stefano – il treccone “Nocchio” passava con la cesta piena e gridava: “È arrivato il pan di ramerino: son tutto zibibbo e olio, perdono l’unto”, riferendosi ai tempi allora duri…”.

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