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Un dato è certo: tra i produttori e gli addetti ai lavori del mondo del vino prevale oggi una generale sensazione di ottimismo grazie ad un’annata che ha fatto dimenticare le anomalie di quella appena trascorsa e ha riportato in vigna un inverno rigido, una primavera piovosa, un inizio estate mite e temperature importanti solo a partire da luglio inoltrato.

In particolare il grande nemico del 2017, la siccità, è stato sgominato e quanto avvenuto in Toscana non è un caso unico, con 1.000 mm di precipitazioni già a metà 2018, contro i 450 totali del 2017.

Certo questa piovosità insistente ha messo alla prova i produttori costretti a interventi straordinari per evitare lo svilupparsi di malattie fungine, in primis la peronospora. Ma era fondamentale per i terreni vitati avere a disposizione preziose risorse idriche per affrontare la lunga estate calda che sta per arrivare.

E che sarà decisiva per definire qualità e carattere dell’annata. Oggi è toppo presto, ovviamente, per fare pronostici in tal senso, saranno fondamentali le settimane che precedono la vendemmia, prevista dalla seconda metà di agosto fino a ottobre inoltrato, a seconda dei territori e dei vitigni.

Le testimonianze che seguono forniscono una panoramica della situazione attuale nelle vigne: nel Chianti Classico e in Toscana.

Dal Chianti Classico Giulio Carmassi, responsabile tecnico di Gagliole a Castellina in Chianti, afferma: “I freddi mesi di febbraio e marzo hanno prodotto un germogliamento tardivo. Dopo una primavera difficile, oggi i nostri vigneti si trovano in ottime condizioni, con pareti fogliari ben sviluppate e uve sane. I mesi di giugno e luglio si sono presentati caldi e se l’estate continuerà con questo andamento la 2018 sarà una buona annata”.

Marco Fizialetti del Castello di Querceto, a Greve in Chianti: “L’andamento climatico del 2018 è per il momento favorevole. Durante la primavera non si sono verificate gelate, mentre piogge particolarmente abbondanti hanno prodotto riserve idriche tali da sopportare bene eventuali siccità estive. Lo sviluppo dei grappoli è regolare sia nella quantità sia nei tempi”.

Alessandro Campatelli, direttore ed enologo di Riecine, a Gaiole in Chianti: “Fioritura e allegagione sono state da manuale e hanno portato a grappoli sani che si stanno ingrossando senza intoppi. Le piante, beneficiando di una vigoria ideale garantita dall’abbondanza di acqua presente a livello radicale, si prestano a offrire una protezione adeguata contro eventuali colpi di calore di agosto”.

Spostandoci nel territorio del Brunello di Montalcino, Carlo Ferrini, parlando della sua azienda, Giodo, evidenzia che “finalmente luglio ha portato temperature nella norma. Sicuramente il freddo invernale e le piogge primaverili, anche se abbondanti, sono stati più che positivi soprattutto per ristabilire le falde sotterranee. Di contro è stato fondamentale il controllo delle varie malattie (soprattutto la peronospora). Ad oggi i grappoli sono bellissimi e in quantità ideale”.

Sempre a Montalcino Fabrizio Lazzeri, agronomo di Tenute Silvio Nardi afferma: “A causa dell’andamento primaverile si assiste a un evidente ritardo nelle fasi fenologiche della vite e si presume che per una completa invaiatura si dovrà attendere la fine di luglio. La qualità delle uve appare buona e ben supportata da una parete fogliare in eccellenti condizioni, tali da garantire ottima maturazione fino alla vendemmia”.

Infine Donata Vieri, enologa di Fattoria le Pupille: “La Maremma è stata caratterizzata da un inverno mite e da una primavera con intensa piovosità. Temperature fresche hanno contraddistinto anche l’inizio dell’estate. È sicuramente una stagione distinta da freschezza e benessere vegeto-produttivo”.

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