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Quella di Valeria Enrichi, tavarnellina, “Human Resource Manager” (responsabile risorse umane) del Castello del Nero Hotel & Spa a Tavarnelle, è una storia professionale affascinante.

Ce la racconta con la sua voce tiepida e accogliente. Che si snoda in un racconto pieno di svolte. Anche singolari.

“Il mio primo lavoro è stato nel settore della pelletteria – inizia il suo racconto Valeria – all’ufficio vendite della Ditta Gherardini; poi sono passata a lavorare per una multinazionale americana che si occupava di telecomunicazioni. In un primo momento ho fatto l’assistente di quattro americani che si occupavano della formazione degli operai che dovevano andare in Nigeria a lavorare e contemporaneamente formare il personale locale. Ovviamente tutto in inglese, molto interessante e affascinante”.

“Erano persone alla mano – ricorda – con cui lavoravo bene; un bel gruppo affiatato. Nella stessa multinazionale sono poi passata a fare la segretaria di direzione per circa 12 anni. Quando ci siamo trasferiti all’Osmannoro, con tre figli maschi, ho iniziato a guardarmi intorno per avvicinarmi a casa e sono entrata alla Mazzini di San Donato in Poggio. Lì mi occupavo di contenzioso, di vendite all’estero, andavo alle fiere, e mi sono occupata anche di import”.

L’esperienza con la Mazzini va ad esaurirsi e nel 2004 inizio la mia esperienza al Castello del Nero – continua Valeria – come segretaria del Cav. Samir El Kharrat, presidente della società proprietaria, una persona davvero alla mano. Con lui ho ripreso a fare la segreteria di direzione. Le esperienze che avevo fatto? Mi sono tornate tutte utili”.

“Come ho vissuto questi tredici anni di Castello del Nero? Anche qui ho imparato altre cose – risponde Valeria – come la cura del personale, grazie anche all’attuale direttore, per il quale il “cliente interno” è molto importante. Sono responsabile delle risorse umane dal 2012”.

“E’ fondamentale – ci spiega – che qua dentro le persone possano crescere, imparare a lavorare meglio ed essere soddisfatte di quello che fanno. Cerchiamo di trovare la soluzione giusta per ognuno: quello che secondo me è importante, in una realtà complessa come questa, è guardare a ogni reparto come le dita di una mano. Ognuna è fatta in un suo modo, ha uno scopo, ma è la mano che poi fa la differenza”.

Si può dire che Castello del Nero sta facendo un lavoro di costruzione della manodopera specializzata in questo settore, non solo “a vantaggio” del Castello?

“Direi proprio di sì – risponde Valeria in conclusione – a partire dagli stagisti, per fargli capire loro se davvero è questo il settore in cui vogliono crescere. Abbiamo avuto apprendisti, altri che sono partiti dallo stage scolastico e alla fine sono rimasti a lavorare con noi. C’è una valorizzazione della persona che poi, magari, può anche decidere di andare a lavorare altrove. Ma il nostro obiettivo (e la nostra ricchezza) è avere del personale che rimane a lungo”.

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