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Seppur coperte, sotto un cielo piovoso, tredici splendide Morgan hanno brillato di luce propria. Parcheggiate in fila nella magica cornice dell’hotel quattro stelle e ristorante Borgo di Cortefreda, a Tavarnelle.

Per un raduno rombante, pieno di passione, speciale. Conosciuta al grande pubblico come “l’auto di Lupin” (un’offesa per i morganisti!), la Morgan è un gioiello tutto “british”, completamente handmade, l’uno diverso dall’altro. Una combinazione perfetta di telaio zincato, scheletro ligneo con sopra avvitata la carrozzeria e selleria in pelle.

Proprio a Cortefreda ha soggiornato il Morgan Club Italia. Che, domenica 7 maggio, ha fatto da apripista alla terza rievocazione storica della “Firenze-Siena” organizzata dalla Scuderia Cassiacorse. Percorrendo il tratto di Cassia che collega le due città.

Durante la tre giorni chiantigiana, i piloti non si sono fatti mancare un altro tour straordinario: da Petrognano e Semifonte a Castelfalfi. Passando per Certaldo, San Gimignano, Volterra e il Teatro del Silenzio a Lajatico. Inoltre hanno visitato la Carbon Dream a Sambuca.

“E’ un evento che ci piace – inizia Nadia Mangiavacchi, responsabile di Borgo di Cortefreda – Avere queste bellissime auto davanti all’albergo per noi è un lustro. I clienti stessi si soffermano ad ammirarle”.

“E’ il secondo raduno targato Morgan che ospitiamo – dice ancora Nadia – Il primo, ad ottobre del 2014, ha visto partecipare una quindicina di vetture. Per il futuro ci auguriamo di replicare l’iniziativa, con la speranza di esser diventati un punto di riferimento per i morganisti”.
“Obiettivo della famiglia Morgan – interviene il decano del MCI Luigi Santurro – era che l’auto dovesse essere fuori dal comune, ma alla portata di più giovani possibili. Così la produzione iniziale, dal 1909 al 1936, fu riservata alle tre ruote, escluse dal pagamento della “purchase tax””.

“Superata la crisi della Grande Guerra e del 1929 – racconta Santurro – gli inglesi cominciavano a stare meglio. E la casa automobilistica britannica dette vita alla 4/4 a quattro ruote. Modificata nel 1954, il muso è diventato curvo, anziché piatto: per il resto è uguale”.

“Oltre che l’ultima vera macchina sportiva – a parlare ora è Roberto Tondelli, vicepresidente del Morgan Club Italia, nonché socio da quindici anni – la Morgan è una filosofia di vita. Averne una significa essere sopra le righe, essere uno spirito libero”.

“Salendoci sopra – prosegue, con gli occhi che brillano – le preoccupazioni vanno via. Solo lei regala la gioia di un viaggio senza filtri, a diretto contatto con i profumi, la luce, i rumori degli animali. Sensazioni queste irripetibili”.

“Borgo di Cortefreda è una struttura bellissima, curata ed elegante – conclude Tondelli – Nadia si dà molto da fare e cerca di accontentare in ogni richiesta i suoi ospiti. A lei e al suo team va un ringraziamento particolare”.

Noemi Bartalesi

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