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Nel bellissimo borgo del Castello di Poppiano, vive ormai da venti anni la pittrice Rita Pedullà che in questo luogo, insieme al marito e ad altri artisti, ha saputo creare un piccolo microcosmo in cui si vive d’arte ogni momento della giornata.

Qui, grazie anche all’appoggio della contessa Guicciardini, grande estimatrice dell’arte in tutte le sue espressioni, Rita ha conquistato una serenità interiore che le fa amare la vita e i suoi quadri sono appunto la rappresentazione dei diversi moti dell’animo che si sono susseguiti dentro di lei, da quando negli anni ’90 capì che la pittura oltre che una passione, coltivata fin da bambina, poteva diventare anche la sua professione.

Infatti dopo gli studi artistici ed un’avviata carriera come grafica,“ad un certo momento della mia vita, in cui rimasi sola – ci racconta – ebbi proprio un bisogno personale di dipingere e buttavo giù questi quadri che erano per me espressione di un dolore ma alla gente piacevano perché li trovava vitali e cominciarono anche a comprarli e da lì cominciai a fare anche delle mostre con un’amica che abitava qui”.

Questo piacque molto a Rita perché con la pittura si sentiva libera. Libera di esprimersi ma anche di poter gestire la sua vita, senza i vincoli dei normali ritmi lavorativi che spesso ti costringono a rinunciare a tanti momenti importanti della giornata, come fare delle belle passeggiate nella natura.

“Da quel momento non ho mai smesso – racconta ancora Rita – nemmeno del 2002 quando rimasi incinta della prima bimba. Prendo spesso spunto da momenti della vita: viaggi, stati d’animo, momenti particolari e mi viene in mente una mostra che feci alla Regione Toscana che aveva come tema le donne in cammino: quindi piedi di donne, gambe in movimento che andò molto bene perché rispecchiava il mio momento della vita di voler andare avanti, avanzare, andare oltre”.

Chiediamo a Rita quanto incida nella sua pittura il vivere in questo territorio e lei ci risponde che “fin da piccola mettevo da parte tanti oggetti per quando sarei andata un giorno a vivere in campagna. Il mio sogno è sempre stato questo. Ci sono troppe cose belle qui: le foglie, le stelle, il camino, il susseguirsi delle stagioni, tutte cose molto importanti per la pittura, perché in questo silenzio immagazzini meglio anche i sentimenti. Infatti in una mia collezione, L’anima segreta delle piante, che ripresenterò ad aprile a Villa Le Piazzole a Firenze, mi ricordo che ci fu una primavera bellissima e quindi mi misi a lavorare all’aperto tra i fiori, le foglie, gli uccellini”.

“Ho rappresentato – continua – in questi quadri volti di donne immersi nella natura e con una tecnica particolare ho proprio utilizzato foglie e fiori veri”.

Per esaltare ancor più questa immedesimazione nella natura Rita accompagnerà i suoi quadri con la musica perché quello che l’occhio vede anche l’orecchio possa sentirlo nell’aria ed infatti spesso alle sue mostre è presente anche una sua amica pianista.

Rita non dimentica però le sue origini ed infatti per la mostra che sta preparando a Venezia, porterà i quadri che raccontano il Sud, la sua Calabria che porta nel cuore e dove d’estate si ritrova con tanti amici artisti. Tra cui Piero Pelù.

“Quando attingo alle mie radici mi sento felicissima – ci spiega – perché lì trovo un’atmosfera vera: il mare, la terra, i colori, i profumi, tutto mi chiama “ ed infatti in questi quadri pieni di colore Rita rappresenta simboli del Sud a lei cari: la ruota, il mare, la sirena, la terra, i santi, le case”.

Non c’è nella sua arte la ricerca di una tecnica precisa ma molto istinto, molta emozione “perché voglio arrivare a vedere subito quello che avevo dentro” ci dice.

Ed infatti è l’anima di questa artista quello che ci colpisce di più di questo incontro e la sua capacità di comunicare con il pubblico, attraverso dipinti che in fondo raccontano un po’ la vita di tutti noi, con le gioie e i dolori della vita.

La salutiamo augurandole di poterla ammirare presto ad un mostra proprio a San Casciano, dove conserva un bellissimo ricordo di una mostra di qualche tempo fa.

Silvia Luis

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