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Si dice che dietro il successo di un uomo si nasconda una grande donna e per Marino Vignoli è andata proprio così: il Bazar 48 è della moglie Anna Maria Piazzini, ma anche lui è entrato nel cuore dei sancascianesi.

E ha tutte le intenzioni di non interrompere il rapporto di affetto reciproco che ha intrapreso con la nostra comunità. “Io e Anna ci siamo conosciuti al Poggetto ai tempi della crisi del petrolio del ’72-’73 – racconta Marino – La domenica non si poteva circolare con le macchine e allora s’andava a ballare in Sita”.

nuova vertic.Originario di Firenzuola, Marino è sancascianese d’adozione: “Ci siamo sposati qui nel ’78 e un anno dopo s’è comprato questo negozio di giornali”, ricorda. “Io ho lavorato in un’azienda farmaceutica a Sesto Fiorentino per 33 anni – dice – mentre Anna faceva con passione il suo mestiere”.

Marino ha aiutato fin da subito, ma adesso che è in pensione partecipa di più. Prima si occupava anche dei rifornimenti, perché le ditte non effettuavano consegne: “Andavo a lavorare a Sesto ed era comodo che la roba la portassi io. Però fare tutto insieme non era facile e qualcosa m’è capitato di perderlo per strada”, sorride.

“Un anno – ci racconta – avevo messo le luci per gli alberi di Natale nel portapacchi sopra l’auto e all’uscita della superstrada mi fermai per vedere se dovevo stringere qualche nodo. Non c’avevo più nulla! Un signore accostò e mi disse che avevo perso tutto, dal cimitero degli Americani in poi. Provai a tornare a vedere, ma era buio e mi sfrecciavano accanto. Manca poco mi portano via!”.

“Un’altra volta – continua Marino – ero andato a prendere la cancelleria. Ero in viale di Novoli e uno mi fece un cenno dalla corsia a fianco. Pensai che mi salutasse ed educatamente lo ricambiai. Mentre ancora mi chiedevo chi fosse, vidi un foglio svolazzare dallo specchietto: avevo lasciato l’agenda sul tettuccio e quello aveva provato a farmelo capire”.

Il nome storico del negozio significa che dentro si vende un po’ di tutto ed infatti andare “da Marino” è una dannazione per i genitori a spasso coi figli, che subito spariscono nell’angolo dei balocchi.

Si entra per comprare le pile e si esce con una pistola ad acqua ed un pacchetto di figurine: “Sarebbe un lavoro monotono se tenessimo soltanto giornali – afferma Marino – ma ci sono articoli di cartoleria, cancelleria e giocattoli”.

Ben 37 anni al negozio di giornali e una vita tra i sancascianesi: “Vogliamo portare avanti l’attività finché riusciamo – conclude Marino – anche se i nostri figli hanno preso altre strade”.

A guardarli pare proprio che lo spirito di chi si serve da loro li abbia contagiati, congelando il loro entusiasmo vivace agli anni dei bambini che razzolano tra i giocattoli e si scelgono il più bel peluche.

Martina Mecacci

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