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Ogni tanto riemerge qualche vecchio manufatto del passato, o meglio si riscopre. E’ il caso di un’antica fornace che si trova lungo la strada che, dalla località San Fabiano, porta all’Osservatorio della Torre di Luciana.

Siamo nella splendida campagna fra Mercatale e i boschi di Testalepre. Da qui poi, si sale fino a Panzano in Chianti.

Fatte poche centinaia di metri lungo una via sterrata, di fronte alla Fattoria di Castelvari, ecco spuntare un rudere parzialmente crollato.

Potrebbe sembrare una vecchia casa in rovina, ma in realtà osservando bene si nota una certa forma conica. Una parte è annerita dal fumo, quasi a sembrare un enorme camino.

Si tratta in realtà di una piccola fornace, che probabilmente fino agli anni ’40 era utilizzata per ricavare la calcina da “pietre forti” ad alto contenuto di carbonato di calcio, tipo alberese, materiale di facile reperibilità nella zona.

Dopo avere riempito la fornace dall’alto, si procedeva alla cottura con il fuoco alimentato continuamente dalle fascine e dal legname immesso nella “bocca” della fornace.

Terminata la cottura della calce, la fornace veniva lasciata raffreddare per circa due giorni, dopodiché si poteva procedere a togliere il materiale che veniva trasportato su dei carri in appositi depositi.

Queste fornaci erano utili sia per la manutenzione della fattoria(ad esempio le tante case coloniche): in alcune più grandi si potevano ricavare anche mattoni e tegole per i tetti.

Purtroppo oggi queste fornaci sono sempre più rare da trovare: sarebbe bello però, fino a che siamo in tempo, poterle riscoprire e ridargli “vita”. Rappresentanto una vera memoria dei nostri luoghi. Di vite, lavoro, famiglie.

Antonio Taddei

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