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La sede della Zetati, nella zona artigianale di Scolivigne, fra Grassina e il borgo della Capannuccia, è in pieno fermento. Stanno costruendo il futuro.
Loro sono, appunto, gli Zepponi: tutto è nato in un piccolo fondo in via di Campigliano, sempre a Grassina, dove Tullio Zepponi (insieme alla moglie Anna) ha iniziato un lungo percorso nella pelletteria di alta qualità.
Che oggi li ha portati a un’azienda che dà lavoro a oltre 400 persone (più l’indotto fiorentino, valdardanese, campano) fra l’Italia e le due strutture in Romania e Albania (“quest’ultima è una vera e propria frontiera – dicono in azienda – manca quasi tutto ma noi abbiamo deciso di scommetterci”).
Una grande impresa familiare: accanto a Tullio appunto Chiara, 34 anni, diventata mamma da poco, Tommaso, 32 anni e Tobia, 26 anni, il creativo del gruppo pronto a dedicarsi interamente ad una linea firmata… “Tullio Zepponi”.
“Ad oggi – ci raccontano Tommaso e Tobia – la nostra produzione è quasi interamente dedicata alle più grandi firme internazionali, per le quali svolgiamo tutto il lavoro a partire da un disegno di massima”.
Borse, portafogli, cinture: “Il settore ha risentito della crisi – spiega Tommaso – ma negli ultimi anni c’è stata una ripresa. Il 2016 è stato più difficile ma per il 2017 ci sono segnali confortanti”.
Il sogno è quello di dare di nuova vita alla linea originale “Tullio Zepponi”. Perché qui ci sono tutte le capacità e competenze per fare grandi cose.
“La voglia c’è – ammette Tobia, che freme per mettere la sua creatività al servizio di una linea familiare – Adesso finiamo di ampliare la sede. Poi cercheremo di ritagliarci uno spazio per proporre le nostre idee: del resto se le maggiori griffe internazionali ci affidano sviluppo e produzione dei loro prodotti… abbiamo tutte le capacità per farlo anche in proprio”.
Matteo Pucci