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Inizia con un aneddoto il racconto di Vittorio Zanoboni, settantacinquenne tavarnuzzino, ex- ristoratore di professione e ciclista per passione.
“Nel lontano 1997 un mio caro amico, Giancarlo, dopo aver organizzato la “Gino Bartali”, una gara ciclistica, lanciò un’idea: chiunque avesse partecipato alla gara avrebbe dovuto fare un percorso su strada sterrata di 180km su biciclette d’epoca: fu così che nacque l’Eroica!”.
Da quel momento Vittorio ha partecipato tutti gli anni all’Eroica, fino all’ultima, disputata due settimane fa.
“Nonostante fossimo solo 92 partecipanti – riprende Vittorio – mi ricordo che dissi subito al mio amico: tra qualche anno saremo in mille a partire. E così è stato: dieci anni dopo eravamo 1.005 partenti.”
L’Eroica non è una gara, ma una manifestazione cicloturistica, che ha la particolarità di utilizzare biciclette d’epoca e percorrere sentieri “da cartolina”, che possono variare nella lunghezza: esistono da 38, 75, 135 e 209 km.
“Io ho fatto sempre quello da 135 km, perché è indubbiamente quello più bello di tutti. Partecipo anche ad altre gare – spiega Vittorio – come all’Intrepida ad Anghiari, e in molti mi chiedono perché l’Eroica non riesca a decollare nelle loro zone: semplice, i loro percorsi non hanno la bellezza di quelli chiantigiani.”
Vittorio ha sempre nutrito la passione per la bicicletta, come lui stesso ci confida “ho gareggiato da Allievo nella squadra di Porta Romana, e poi ho smesso, riprendendo solo a trentasette anni: da quel momento non mi sono più fermato”.
Questa passione lo ha portato lontano, molto lontano “Ho girato tutta l’Europa in bicicletta: Spagna, Francia, Germania, Grecia, Croazia”.
E lo ha portato a conoscere anche personaggi come Padre Battista Mondin: “Insieme a lui ho fatto anche pellegrinaggi per il vecchio continente. Lui parlava sette lingue, così la mattina giravamo in bicicletta, e il pomeriggio facevamo i turisti in giro per le città” ci spiega rievocando i suoi innumerevoli viaggi.
Da Lourdes a Parigi, l’Alsazia e Lorena, tutti i Pirenei, la Spagna settentrionale da Lion a San Sebastiano, le Asturie, da Monaco a Berlino, Colonia, Westfalia e lungo Reno: queste sono solo alcune delle esperienze ciclistiche, e di vita, di Vittorio.
“Io alla televisione guardo solo la trasmissione Marco Polo, e quando inquadrano qualche posto mi trovo a dire… qui ci sono stato, qui pure, anche qui!” ci racconta ridendo.
Prossimo traguardo? La California: “L’Eroica ormai viene disputata in moltissimi Paesi, tra cui il Regno Unito, gli Stati Uniti, in Uruguay, in Giappone e in molti altri ancora. Il prossimo anno ho in programma di andare in California per cimentarmi in nuovi percorsi, chissà come andrà…” conclude sorridendo e con occhi sognanti.
Costanza Masini