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“La sicurezza di chi lavora nei campi è un valore, al pari della sicurezza di ciò che mangiamo. Chi lucra sui corsi di formazione, fornendo attestazioni false e/o inutili, deve essere perseguito”.

Così Simone Ciampoli, direttore di Coldiretti Firenze-Prato, dopo le notizie di stampa relative alle indagini della Guardia di Finanza su certificazioni fasulle.

“Per fornire agli addetti in agricoltura strumenti pratici e teorici che riducono i rischi per la salute e per la stessa vita – spiega Ciampoli – c’è un sistema di formazione che rispetta le leggi, nazionali e regionali, ed effettuata da soggetti accreditati come il Centro Assistenza Imprese Coldiretti Toscana. È importante che le aziende agricole diffidino di chi “vende” corsi di formazione a basso prezzo e con poco impegno, in termini di ore di frequenza”.

Nel caso oggetto di indagini, in territorio mugellano, spiega Coldiretti che “si ipotizza che venissero organizzati, ma solo sulla carta o quasi, corsi per l’abilitazione alla guida di mezzi agricoli, trattori e non solo”.

La nuova normativa in materia è in una fase cruciale della sua applicazione. E questa fase favorisce i furbi. Infatti, per aumentare la sicurezza nei campi è previsto che gli operatori abbiano un’apposita abilitazione alla conduzione dei mezzi, conseguibile dopo aver frequentato un corso teorico e pratica alla guida di trattori con ruote e con cingoli.

Tale corso abilitante non è necessario per chi ha già esperienza (almeno 2 negli ultimi 10 anni). Quest’ultimi, però, entro il marzo 2017 devono frequentare un corso di aggiornamento. Aggiornamento che deve essere ripetuto (da tutti) ogni 5 anni.