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Tutta al femminile la terza edizione della “Borsa di Studio Vincenzo D’Isanto”, iniziativa promossa e ideata dall’azienda vitivinicola I Balzini di Barberino Val d’Elsa in onore del proprio fondatore, Vincenzo D’Isanto.

In un tiepido giorno di fine settembre, a vendemmia quasi finita, negli spazi dell’azienda vitivinicola alcuni tra i più promettenti neo sommelier della delegazione AIS di Firenze si sono contesti la borsa di studio “Vincenzo D’Isanto”: un assegno di 700 euro, pari al costo d’iscrizione al corso di terzo livello.

Durante la mattinata lo svolgimento della prova scritta e la degustazione bendata, durante la quale i candidati hanno dovuto riconoscere un vino de I Balzini in mezzo a cinque.

Nel pomeriggio, le tre candidate che avevano ottenuto i migliori risultati nella mattinata (Romina Ridolfi, Anna Maria Taccioli e Valentina Mannucci) si sono affrontate in una prova orale, aperta al pubblico, durante la quale hanno dovuto, tra l’altro, raccontare l’azienda.

Alla fine l’ha spuntata Romina Ridolfi, in una finale molto “combattuta” e, come detto, tutta “in rosa”. Per la soddisfazione di Antonella D’Isanto, moglie di Vincenzo, guida dell’azienda barberinese: “Un evento che ci ha fatto particolarmente piacere – ha detto – e che dimostra una volta di più quella che è l’importanza delle donne nel settore del vino”.

Un settore che Antonella ama senza riserve, con trasporto e passione: “Vedere l’uva sulle vigne, poi in cantina, sentirla diventare vino, poi invecchiare… è un’emozione incredibile. Che si ripete ogni anno, ogni giorno”.

Matteo Pucci