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Denis Carrara costruisce automodelli artigianali da collezione. Il suo laboratorio si trova sulla via Volterrana, in località Cerbaia. Di San Mauro a Signa, classe 1980, ha cominciato a giocare con le macchinine da piccolo, come tutti. Solo che lui quelle quattroruote, sogno e desiderio dei ragazzini, le ha sempre volute costruire.

Inizia frequentando la bottega di un artigiano, Umberto Codolo. Osserva e carpisce i segreti e impara i rudimenti dell’assemblaggio. Poco tempo dopo conosce Valerio Barnini, altro costruttore di auto in scala, specializzato in modelli artigianali e nella realizzazione di kit di montaggio che qualche lustro fa andavano molto.

Quando il Barnini va in pensione, Denis prende il fondo e prosegue in proprio l’attività. Dal 2005 si occupa di tutte le fasi di lavorazione necessarie per realizzare un modello: dall’acquisto della materia prima al confezionamento con le basette in legno e le teche in vetro.

“Si tirano giù le misure e si fa il prototipo di stucco”. Spiega Denis. “Con la fresa si definisce la linea esterna e poi si scava dentro. Grazie alla lima e ai fresini più piccoli si va nel dettaglio”.

“Per gli accessori – continua – si fa il modello in ottone per ricavare il pezzo finito in metallo bianco. Per i vetri si ricava un master poi un macchinario scalda il materiale che ottiene la forma pefetta per andare a incastrarsi all’interno della scocca. I fari si fustellano a mano e poi si cola una goccia di resina colorata a seconda della tipologia. Infine si applicano i decals”

Una parte del laboratorio è adibito a biblioteca: Autosprint, Quattroruote, volumi dall’Abarth alla Zagato passando per Alfa Romeo, Lancia e Pinifarina. Storia e specifiche tecniche. Ispirazioni e misure che Denis riprende per costruire i suoi modelli.

Ultime realizzazioni le inedite Ritmo Abarth e le Formula Italia Fiat Abarth. La scala 1/43 rimane la misura classica del collezionismo ed è lo stesso rapporto usato da Denis per la realizzazione di Diorama, la ricostruzione tridimensionale di un dato ambiente.

Certosino, realistico, inedito il modello dello stabilimento Abarth degli anni Sessanta. Ora nelle mani di un privato, è stato esposto a Torino in occasione dei cento anni della nascita di Karl Abarth, fondatore della casa dello scorpione.

Denis lavora con i negozi che vogliono un prodotto standardizzato ma soprattutto con i privati che spesso chiedono un montaggio particolare: portiere e cofani apribili, il motore a vista e vari accessori.

La clientela è ampia, si va dal ragazzo appassionato che segue il motorsport e vuole il modelllino della macchina preferita al vecchio collezionista o all’ex pilota che ordina la serie di automobili che ha guidato durante la sua carriera. Fino agli stranieri che acquistano i modelli proposti nello shop online.

Il ricambio generazionale non è così scontato, constatata Denis. “Spesso i figli dei collezionisti hanno altri interessi e anche nei negozi in centro non si trovano più modelli artigianali, è un settore di nicchia un po’ affossato”.

Comunque fra smartphone, calcio e altri mille stimoli virtuali o meno una certa passione resiste e Denis trasferirà a breve il laboratorio in un fondo a Ponte a Elsa per proseguire la sua attività, eccellenza Made in Italy del settore.

Stefano Casprini