Articolo disponibile anche in: Inglese

Ci sono chiantigiani che ci portano nel mondo. E che riportano il mondo sui nostri schermi: sui pc, sugli smartphone.

Uno di questi è Alberto Canocchi, giovanissimo sancascianese che sta esplorando il fascino del nostro grande pianeta con l’occhio incollato… alla sua macchina fotografica.

La fotografia l’ha scoperta un paio d’anni fa durante una vacanza e da allora… tutto è cambiato: “Un anno e mezzo fa comprai una Reflex in un negozio di Sydney. La presi per avere qualcosa di meglio di uno Smartphone per un’imminente vacanza in Indonesia: da lì è partito tutto”.

Lui spera che la sua passione diventi un lavoro. Anche perché è un vero e proprio perfezionista: “Non sono mai contento, anche se sono affezionato ad alcuni scatti. La prima eccezione è una foto che scattai a Yogyakarta, sull’isola di Java, durante il mio primo viaggio in Indonesia. Mi imbattei nelle celebrazioni per la fine del mese di Ramadan. Mentre tutti pregavano, un bimbo rimase in piedi, in mezzo a un oceano di gente prostrata in preghiera: quella foto sancì l’inizio del mio amore per la fotografia di viaggio. Poi c’è una foto che scattai a Kathmandu a due suore buddiste, che mostrano una grazia ed un’eleganza che mi disarma ogni volta che la guardo”.

Fotografo di viaggio, questo vrroebbe diventare: “Mi piacerebbe fotografare l’Aurora Boreale in Islanda, le sabbie del deserto del Namib, i ghiacci dell’Antartide, la Grande Migrazione africana, le celebrazioni per l’Holi in India, le distese infinite della Mongolia, le tribù nelle giungle di Papua, la primavera in Giappone, le preghiere in Medio Oriente… Devo andare avanti?”.