Una nuova sede per due. Per il Consorzio Vino Toscana e per Laudemio srl Consortile, due realtà di prestigio nel panorama agroalimentare toscano, che da venerdì 23 maggio condividono, oltre ai principi ispiratori, la “mission” e la figura di Stefano Campatelli nel ruolo di direttore, anche uno spazio istituzionale, in via Michelangelo alla Sambuca (Barberino Tavarnelle), con l’intento di creare un punto d’incontro fisico e stabile per i produttori.

All’inaugurazione della sede condivisa sono intervenuti Diana Frescobaldi (presidente di Laudemio srl Consortile), Cesare Cecchi (presidente del Consorzio Vino Toscana), l’assessora all’agricoltura e vicepresidente della Regione Toscana Stefania Saccardi, il sindaco di Barberino Tavarnelle David Baroncelli.

Presenti, fra gli altri, il presidente della CCIAA di Firenze Massimo Manetti, il presidente di Unioncamere Toscana nonché dell’Unione Camere di Commercio Arezzo e Siena Massimo Guasconi e i rappresentanti dei Consorzi di Tutela e delle associazioni agricole.

Dopo il taglio del nastro, un aperitivo a base di prodotti tipici toscani ed in particolare Finocchiona IGP, Pecorino Toscano DOP e Prosciutto Toscano DOP, offerti dai rispettivi Consorzi.

“La condivisione della nuova sede – dicono Consorzio Vino Toscana e Laudemio – rappresenta una unione non solo di indirizzo, ma anche di intenti che può essere premiante, anche in virtù del fatto che l’interazione tra due realtà d’eccellenza della Toscana altro non fa che promuovere sotto diversi profili il territorio ed il paesaggio rurale toscano”.

“La Toscana – ha detto la vicepresidente e assessora all’agricoltura Saccardi – si conferma ancora una volta terra di eccellenze, non solo per la qualità straordinaria dei suoi prodotti, ma anche per la capacità dei suoi attori di fare sistema. L’inaugurazione di questa nuova sede condivisa tra il Consorzio Vino Toscana e Laudemio rappresenta un segnale importante di collaborazione e visione comune”.

“Due realtà diverse per storia e prodotto – ha aggiunto – ma profondamente unite dalla volontà di tutelare e promuovere il nostro patrimonio agricolo, paesaggistico e culturale. Come Regione, continueremo a sostenere tutte quelle iniziative che mettono al centro la filiera, il territorio e la qualità, perché sono questi i valori su cui si costruisce il futuro dell’agricoltura toscana”.

La promozione dell’eccellenza produttiva di uno specifico prodotto è l’obiettivo prioritario del progetto Laudemio, che vede la luce a metà anni Ottanta grazie alla lungimiranza di Vittorio Frescobaldi.

Che riuscì a riunire in una società consortile una compagine di più agricoltori, lungimiranti custodi di alcuni fra i più nobili cru olivicoli della regione.

Con quei produttori, da subito riuscì a stringere un pionieristico patto per l’eccellenza produttiva, in grande anticipo sulla legislazione nazionale ed europea, improntato a regole ferree e a un rigido controllo di qualità.

“Ancora oggi, dopo quasi quarant’anni, il progetto-Laudemio che ha visto riuniti intorno a sé produttori di grande valore e tradizione, continua ad essere attraente e ancora più significativo perché rappresenta un prodotto identitario” ha affermato la presidente Diana Frescobaldi.

 

“Nei decenni – ha sottolineato – siamo riusciti ad aumentare la sua notorietà anche a livello internazionale grazie a ciò che rappresenta: un concentrato di storia delle aziende che lo producono, della cultura agricola, della grande tradizione olivicola toscana e non ultima la salvaguardia del territorio. Sono valori che ci accomunano – ha concluso la Presidente – e continueremo la nostra missione impegnandoci sempre di più nella promozione e nella valorizzazione”.

Storia, tradizione, autenticità, genuinità, rispetto del territorio e dell’ambiente sono dunque i principi che orientano l’intero processo produttivo di Laudemio, dall’armoniosa conduzione degli oliveti alla raccolta selettiva del frutto nel suo perfetto stadio di maturazione, dalla frangitura alla gramolatura, all’estrazione, fino all’imbottigliamento e all’accurata conservazione del prodotto.

La difesa degli stessi principi è anche la mission del Consorzio Vino Toscana, per il quale sarà particolarmente importante, con la nuova sede, essere più vicino – anche geograficamente – ai propri produttori, che negli ultimi anni sono passati da poco più di 70 nel 2019 ai 390 di adesso.

Considerando che le 15 cooperative operanti in Toscana sono tutte associate, ad oggi i soci sono circa 1.600.

“Stiamo vivendo un momento piuttosto articolato dove è difficile dire se ci troviamo di fronte ad una situazione contingente o se stiamo assistendo ad un cambiamento strutturale – spiega il presidente del Consorzio Vino Toscana Cesare Cecchi – ma in entrambi i casi il Consorzio dovrà adoperarsi per essere costruttivo a tutti i livelli e al contempo lavorare per sviluppare la percezione da parte della filiera e soprattutto dei consumatori, del prodotto Toscana IGT”.

“Con la nuova sede – rilancia – contiamo di poter sfruttare al meglio la vicinanza con i produttori organizzando incontri e promovendo attività condivise: la nostra presenza dovrà essere catalizzatrice delle istanze dei soci e foriera di un messaggio sulla strategica importanza dell’identificazione territoriale e dell’unità di intenti nel contesto globale.”

Fin dal suo riconoscimento ufficiale, il Consorzio è impegnato nella tutela del nome geografico “Toscana” da contraffazioni, usi illeciti e usi impropri, sia a livello nazionale che internazionale e proprio su quest’ultimo piano sta portando avanti le registrazioni in alcuni paesi che non hanno accordi con la UE per la protezione delle DO e delle IG, primo fra tutti gli USA.

E nella promozione di una identità territoriale che passa anche attraverso la modifica del Disciplinare di produzione, il cui iter iniziato nel 2024 ha già superato l’approvazione della Regione Toscana ed attualmente si trova in esame presso il MASAF ed il Comitato Nazionale Vini.

L’insediamento nei nuovi locali è stato molto salutato dal sindaco di Barberino Tavarnelle, David Baroncelli: “Siamo molto onorati di questa nuova apertura e di accogliere sul nostro territorio due realtà di grande prestigio della nostra regione, pertanto ci confermiamo come un luogo di dialogo e di accoglienza per il nostro territorio”.

Per Consorzio Vino Toscana e Laudemio srl Consortile, tra i prossimi obiettivi il potenziamento dei servizi ai produttori nell’ambito della formazione e l’implementazione di nuove opportunità di incontro.

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