Una delle ultime rappresentazioni rimaste in vita in Toscana, legate all’antica tradizione del Bruscello, si canta, si suona, si recita in uno dei Borghi più belli d’Italia, a San Donato in Poggio, nel comune di Barberino Tavarnelle.
Dove un’intera comunità nel corso degli anni si è resa protagonista di produzioni e messe in scena originali, ispirate ai ritmi della vita contadina, ai rituali della quotidianità rurale.
Canto, improvvisazione e “bruscelli” intonati da un’aia all’altra da gruppi di cittadine e cittadini, residenti nel borgo e nelle campagne circostanti, in forma itinerante, sono l’eredità di un passato che acquisisce valore storico, culturale e sociale, documentato da immagini e oggetti del secondo dopoguerra, gelosamente custoditi dalle famiglie residenti.
Il viaggio a ritroso e le atmosfere del passato di una tradizione popolare, infarcita di sestine, quartine e ottava rima, tornano ad avvolgere e a vestire il paese a festa.
Le porte del tempo si aprono e varcano la soglia del castello arricchito da bandiere e colori della tradizione con una chiave inedita che teatralizza più di sempre la narrazione bruscellata.
Dal teatro a cielo aperto degli anni ‘Cinquanta, quando la festa si svolgeva per le vie e nelle piazze del borgo, il Bruscello sandonatino di cui si ha traccia sin dal quindicesimo secolo, approda in una versione contemporanea sul palcoscenico del Teatro della Filarmonica di San Donato in Poggio che quest’anno ha tagliato il traguardo del secolo di vita artistica, culturale e associativa.
E’ stato il paziente lavoro di recupero e valorizzazione della memoria di quest’antica forma di espressione artistica, compiuta da Massimo Salvianti, attore, regista, drammaturgo, tra le colonne portanti della compagnia Arca Azzurra, ad aver salvato il Bruscello chiantigiano dall’oblio.
Salvianti ha firmato il testo e il lavoro di costruzione e innovazione drammaturgica di quello che negli anni è diventato un progetto culturale di comunità, radicato a tal punto da costituire un fiore all’occhiello della tradizione e del patrimonio culturale del territorio regionale.

Massimo Salvianti
“Cent’anni – Le radici” è il titolo scelto per dare forma e contenuto al terzetto di rappresentazioni in programma sabato 28 giugno, martedì 1 e giovedì 3 luglio alle ore 21.30 al Teatro della Filarmonica.
Il Bruscello, edizione 2025, è realizzato con il patrocinio e il contributo del Comune di Barberino Tavarnelle nell’ambito del più ampio cartellone di eventi “Bruscellata”, promosso e organizzato dalla Pro Loco di San Donato in Poggio fino al 6 luglio, in collaborazione con il Comune.
La Bruscellata 2025: due settimane di festa nel borgo di San Donato in Poggio
Gli arrangiamenti sono di Bettina Bianchini, armonizzazione e chitarra a cura di Carlo Alberto Aquilani, nonché presidente della Pro Loco di San Donato in Poggio.
Salvianti è all’opera nel recupero della tradizione del Bruscello da quattordici anni. Ha portato in scena dieci Bruscelli.
“L’innesto musicale e drammaturgico, compiuto pur nel rispetto della tradizione e del passato – spiega Massimo Salvianti – ha interessato gli aspetti visivi e scenografici e soprattutto la scrittura dei copioni, con la creazione di nuove drammaturgie tratte dai testi storici del teatro mondiale, “bruscellando” opere di Shakespeare, Machiavelli, Molière e riadattando i copioni classici, dalla Gaia Mugnaia a Calandrino”.
E’ l’ottantesimo anniversario della Liberazione, coinciso con il centenario del Circolo della Filarmonica di San Donato, ad aver dato a Salvianti lo slancio, la molla creativa per compiere un’innovazione più marcata, una metamorfosi in chiave teatrale cui l’autore in realtà pensava da tempo, sin dall’inizio della sua esperienza legata al Bruscello.
“Per la prima volta il Bruscello di San Donato vedrà l’inserimento deciso di una componente totalmente teatrale, narrativa – annuncia Salvianti – che si confronterà con il canto e userà altre forme del cantato popolare, dalle strofette satiriche, agli inni, alle canzoni”.
Vicino al teatro-verità, lo spettacolo “Cent’anni – Le radici”, Bruscello con Narratori o Racconto con Bruscellanti, mette in scena una composita carrellata di storie, fatti, personaggi del Novecento condensando in cinque quadri e un prologo alcuni dei momenti salienti di questo secolo, dalle guerre mondiali alla nascita della democrazia.
“Il ventesimo secolo – riprende ancora Salvianti – visto e vissuto dalla parte dei contadini, dei mezzadri, degli ultimi, una storia che affonda le radici nella nostra toscanità, nel nostro territorio”.
Nello specifico oltre al Prologo che narra una fiaba, i temi dei quadri sono la Grande Guerra, il Fascismo e l’Antifascismo, la Resistenza, le lotte agrarie degli anni Cinquanta, l’abbandono delle campagne e il riscatto.
“Grazie alla professionalità di Massimo Salvianti – dichiara il sindaco di Barberino Tavarnelle David Baroncelli – abbiamo rispolverato l’antica usanza del Bruscello, una forma di teatro popolare toscano, nata nel quindicesimo secolo, che nella nostra campagna ha trovato forza a partire dal secondo dopoguerra, siamo felici di sostenere il progetto e la passione della comunità di San Donato in Poggio che è riuscita in tutti questi anni a conservare, custodire e valorizzare come un tesoro prezioso”.
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