“Perché nord!”: lunedì 6 maggio, nella magnifica cornice di Villa Le Corti, a San Casciano, è tornata l’ormai annuale (siamo alla terza edizione) iniziativa del gruppo di produttori riuniti nell’Associazione San Casciano Classico (qui il sito web).
La “punta” più a nord del territorio del Gallo Nero, ovvero il territorio sancascianese, che però ha vini che presentano caratteristiche di colore e calore inconfondibili. Insomma, un nord solo… geografico verrebbe da dire.
Identità precise all’interno della denominazione, che fanno del territorio di San Casciano (che è una delle 11 UGA del Chianti Classico), un qualcosa di ben riconoscibile e identificabile.
Identità che anche quest’anno sono stato messe a confronto, ma più che altro in parallelo, con un altro luogo del vino… a nord.
Per il 2024 siamo tornati in Francia, fino alla Valle del Rodano, in un interessantissimo excursus attraverso cinque Syrah, guidati da Stefano Amerighi.
Presidente del Consorzio dei Vini di Cortona, una vera “istituzione” del Syrah in Italia, una conoscenza enciclopedica (fra le altre) del bacino del Rodano. Famiglia per famiglia.
Ma qui ci concentriamo soprattutto nel “viaggio” fra cinque Chianti Classico sancascianesi scelti per l’occasione da Valentino Tesi (miglior sommelier d’Italia nel 2019).
Prima però il saluto del padrone di casa, Duccio Corsini, che ha accolto tutti “al terzo meeting dei produttori di San Casciano Classico (nata nel 2018, quasi 30 i produttori associati, n.d.r.). Il nord qui produce… vini golosi che invitano al loro consumo”.
La presidente dell’associazione, Maddalena Fucile, ha ricordato che l’idea di “Perché Nord!” nasce proprio “per mettere in parallelo il territorio di San Casciano, a nord del Chianti Classico, con altre produzioni a nord: il primo anno con Verduno, Barolo; lo scorso con la parte nord della Borgogna, quest’anno con il nord del Rodano”.
In un percorso di confronto, identità, caratterizzazione all’interno della cornice della denominazione. Insomma, “Perché Nord!” mette in evidenza la declinazione sancascianese… del Sangiovese.
“Solitamente – ha iniziato Valentino Tesi – associamo le zone nord a quelle più fresche. Qui invece ci troviamo alla porta nord di ingresso nel Chianti Classico da Firenze, che invece rappresenta una zona di calore, irradiato soprattutto dalla città, di colline mediamente più basse delle altre nel Chianti Classico”.
“Per le mie caratteristiche mi baso sulle esperienze di assaggio dei Chianti Classico – ha aggiunto – e ben prima della suddivisione in 11 UGA le sfumature fra le diversità del territorio del Gallo Nero si sentivano in degustazione”.
“Queste undici UGA – ha tenuto a dire – hanno fatto del bene al Chianti Classico, quasi forzando i produttori a mettersi a sedere e comunicare fra loro. Il consumatore di vino oggi è molto più esperto di prima, ci sono corsi di assaggio e degustazione ovunque. È quindi giusto che in questa nuova comunicazione del Chianti Classico via sia gioco di squadra. Ci sono quindi queste “undici squadre” che comunicano il loro modo di interpretare il vino e il territorio. Questo è molto importante, anche se il Chianti Classico alla fine rimane uno”.
“San Casciano – è entrato nel dettaglio – ha un compito più facilitato delle altre UGA: a volte, ad esempio, faccio difficoltà a trovare diversità fra zone alte, come Radda, Castellina, Gaiole. Questa parte di Chianti classico invece ha differenze più evidenti. Si parte, come detto, dalla vicinanza con Firenze e il calore che irradia la città. Effetti? A volte c’è un mese di differenza fra la vendemmia in zone basse di San Casciano e zone alte di altri territori del Gallo Nero”.
“I Chianti Classico di San Casciano – ha spiegato Tesi durante la degustazione – hanno spesso un rosso più pieno. Questa è zona di luce e calore. Sono vini molto floreali, con profumi gradevoli e dolci“.
“Hanno grande sapore – ha sottolineato – una saporosità, la definirei così. Sono quasi masticabili, ma ben equilibrati dalla parte acida del Sangiovese. Presentano spesso profumi maturi, quasi grassi, ma poi la bocca… ti frega con vini snelli, agili, sorprendenti”.
“Qui a San Casciano insomma – ha concluso Tesi – c’è un Sangiovese che parla un linguaggio lievemente diverso dal resto della chiantigianità. Soprattutto nelle versioni annata, la considero una bella introduzione per il consumatore al mondo del Chianti Classico”.
I vini in degustazione
San Casciano
PODERE LA VILLA
Pargolo – Chianti Classico Docg 2021
LA VIGNA DI SAN MARTINO IN ARGIANO
Chianti Classico Riserva Docg 2021
VILLA MANGIACANE
Chianti Classico Riserva Docg 2020
VILLA LE CORTI
Don Tommaso – Chianti Classico Gran Selezione Docg 2020
CASTELLO DI GABBIANO
Bellezza – Chianti Classico Gran Selezione Doch 2018
Rodano
JAMET
Cote Rotie Aoc 2021
VINDIOU
Cafiot Crozes-Hermitage Aoc 2022
PIERRE GONON
Saint-Joseph Aoc 2022
CUCHE BELIANDO
Cornas Aoc 2019
ALAIN VOGE
Les Chailles Cornas Aoc 2021
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