Con l’apertura del nuovo allestimento del Museo di San Casciano Giuliano Ghelli, voluto dal Comune in collaborazione con Fondazione CR Firenze e Regione Toscana, prende avvio un ciclo di conferenze.

Che mira ad offrire un’importante occasione di approfondimento su alcune opere conservate e custodite nella sezione di arte sacra del polo espositivo sancascianese.

Dal Medioevo all’Ottocento. Il Museo di San Casciano rinasce con un allestimento spettacolare

Un’équipe di esperti, studiosi e docenti provenienti da alcune delle principali università italiane, coordinati dalla direttrice del Museo Nicoletta Matteuzzi, nonché coordinatrice del Sistema museale Chianti Valdarno, terrà una serie di conferenze fino all’11 maggio.

Con le quali stimolare interessi, coinvolgere attivamente la comunità e avvicinare soprattutto i giovani e gli studenti alla conoscenza della prestigiosa collezione del Museo Ghelli.

Gli incontri sono finalizzati ad illustrare proposte di attribuzione, a rivelare nuove scoperte e fornire aggiornamenti sulle opere di arte sacra del Museo Ghelli.

Dopo il successo che il primo appuntamento con il professor Paolo Pirillo dell’Università di Bologna ha riscontrato sia per le presenze del pubblico, che ha gremito la saletta dedicata all’interno del museo sia per l’alto livello culturale della relazione, sarà il professor Alessandro Delpriori dell’Università di Camerino ad indagare il profilo artistico di “Aristotele da Sangallo un possibile nome per il maestro del compianto di Scandicci” (13 aprile).

La prima conferenza, con il professor Paolo Pirillo dell’Università di Bologna

Dall’Ecole du Louvre giunge a San Casciano la professoressa Miranda Puggelli che entrerà metaforicamente nella Pieve di San Giovanni in Sugana per descriverne le vicende e le opere che la abitavano (20 aprile).

Luca Mattedi, professore dell’Università di Trento, aprirà un focus sul Maestro di Tavarnelle dal titolo “Dal nord delle Alpi alle Rive dell’Arno: il Maestro di Tavarnelle alias il Maestro dei pannelli Campana” (4 maggio).

Ultimo appuntamento (l’11 maggio) è quello curato dalla dottoressa Nicoletta Matteuzzi, impegnata a descrivere e promuovere la conoscenza di un altro autore.

Si tratta di Mariotto di Cristofano, un piccolo maestro tardogotico nel Chianti.

“Apriamo un carosello di finestre sull’arte per rendere il patrimonio del museo vivo e condiviso – dichiara il sindaco Roberto Ciappi – la grande bellezza che abbiamo constatato con il nuovo allestimento, gli spazi rinnovati e i diversi punti di vista e osservazione delle opere del museo vogliono costituire un fil rouge, costante e continuo nel tempo. Che permetta a tutta la comunità, cittadine e cittadini, visitatrici e visitatori, di acquisire consapevolezza e approfondire il pregio e il valore culturale delle opere che impreziosiscono la sezione di arte sacra del museo”.

 

Ad ogni appuntamento del ciclo “Arte viva” seguiranno visite di approfondimento dedicate alle opere analizzate.

“L’obiettivo di questa operazione – precisa l’assessora alla cultura Maura Masini – è quella di continuare a descrivere le emozioni che trasmette il viaggio nella storia nell’identità locale proposto dal Museo Ghelli, con le sue preziose testimonianze pittoriche e scultoree provenienti dalle pievi e dai luoghi di culto del territorio”.

“Un’occasione – conclude Masini – per promuovere conoscenza e godere di una delle espressioni migliori del Chianti culla dell’arte del passato che non rinuncia al piacere di tenere vivo il dialogo con la contemporaneità e chi risiede, studia, lavora e visita il nostro territorio”.

Gli incontri, ad ingresso libero, si tengono alle ore 16.

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