Il terzo appuntamento della stagione di note del Teatro Niccolini di San Casciano è un lungo viaggio tra più belle pagine della composizione musicale, che stringe un forte legame con il cinema di animazione.

Il sipario dello stabile sancascianese si alzerà domenica 3 dicembre alle ore 17 su alcune delle più celebri colonne sonore dei film di Walt Disney eseguite dal Quintetto dell’Orchestra da Camera fiorentina con gli arrangiamenti di Neri Nencini.

Il week end della cultura teatrale si arricchisce anche della prima assoluta che vede l’attore e regista Alfonso Santagata tornare sulle scene del Niccolini con il debutto “Lei”, allestimento prodotto dalla Compagnia Xe.

Tratto e ispirato dal capolavoro La Mite Fëdor Dostoevskij, l’ultimo lavoro dell’artista pugliese calcherà le scene del Niccolini sabato 2 dicembre alle ore 21. In questa occasione, al termine dello spettacolo, l’amministrazione comunale gli conferirà il Premio alla carriera “Antonio Morrocchesi”.

Alfonso Santagata va in scena con “Lei”: prima nazionale al Teatro Niccolini di San Casciano

Il riconoscimento istituzionale, ispirato all’attore teatrale di San Casciano, vissuto nella seconda metà del Settecento, è destinato a donne e uomini che si sono distinti nel mondo della scena artistica nazionale.

“Abbiamo deciso di sottolineare il lungo percorso artistico di Alfonso Santagata – commentano il sindaco Roberto Ciappi e l’assessora alla cultura Maura Masini – perché l’artista, che peraltro è fortemente legato al nostro territorio dove risiede e opera, è riuscito a delineare un proprio stile, un linguaggio originale, uno sguardo attento, partecipe e commosso, ma anche divertito verso le debolezze, le miserie e le profondità dell’animo umano”.

Alfonso Santagata, cittadino sancascianese, si è formato alla scuola d’arte drammatica di Milano interpretando i suoi primi ruoli di attore sotto la direzione di Carlo Cecchi, Dario Fo e Luca Ronconi.

 

Nel 1979 fonda, con Claudio Morganti e Tullio Ortolani, la Compagnia Katzenmacher che, a partire dal suo primo omonimo spettacolo, porta in scena un proprio specifico teatrale, spesso in bilico tra farsa e tragedia.

Insignito del premio Ubu per la stagione ’94-’95, accompagna l’impegno teatrale con significative apparizioni cinematografiche che restano nella memoria di molti; tra questi “Palombella rossa”, “Pranzo di Ferragosto”, “Noi credevamo”, “Gomorra”.

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