La rassegna “Un artista al mese”, presso lo showroom della Fonderia Del Giudice, in piazza Matteotti a Greve in Chianti, è arrivata alla conclusione della stagione: con la mostra conclusiva del ciclo espositivo.

“Per aspera ad astra”, l’esposizione delle opere di Lorenzo Galligani.

Domenica 15 ottobre alle 18 brindisi inaugurale presso lo showroom. La mostra sarà visitabile fino al 29 ottobre.

“Vi presentiamo questa volta un artista – spiegano dalla Fonderia Del Giudice – e professore, che pratica la scultura con quell’attitudine che diventata la sua forza, anche alla luce di una formazione accademica maturata in anni di studio e di pratica con grandi maestri”.

“Si perfeziona in scultura – ne ricostruiscono il percorso – affinando la tecnica scultorea su pietra e legno, non tralasciando il modellato tradizionale. Si specializza in restauro per poi dedicarsi alla scenografia e infine alla scultura in tutte le sue tecniche”.

“Predilige l’esecuzione di sculture in marmo – aggiungono – perché è un materiale che conosce e che padroneggia alla perfezione in tutte le sue tecniche e lavorazioni, ma pratica eccellentemente anche il modellato: che insegna agli studenti presso l’accademia Ad’A Firenze in cui è docente”.

“Di Lorenzo si potrebbe raccontare tanto – sono le parole di Sarah Del Giudice – La sua formazione ci offre un grande spunto sui motivi per i quali è diventato l’artista/scultore che è oggi, ma vorrei soffermarmi su quello che di lui mi incuriosisce e che mi sorprende, in relazione al suo fare artistico”.

“Abbiamo conosciuto Lorenzo ormai diversi anni fa – ricorda – la sua sete di sapere, l’ha portato alla nostra fonderia, dove probabilmente ha incontrato un ambiente disponibile a soddisfare le sue curiosità artistiche. Credo che sia nata subito un’empatia grazie a quelle che sono doti rare di cui è portatore, gentilezza e umiltà, e sempre un gran sorriso che regala gratuitamente a tutti noi”.

“Tutte queste cose danno, secondo me, un valore in più a quello che fa – sottolinea – Lo avvicinano alle persone. Oltre a tutte queste qualità umane, però, ammiro tanto il suo fare artistico, la sua continua curiosità, le sue domande sul mondo espressivo e del fare arte che non si esauriscono mai. Riconosco in questo la linfa di un artista che fa e sa fare e non vuole mai smettere di imparare e a mettersi in gioco”.

“È uno scultore che non termina mai la sua ricerca stilistica e materica – rilancia – e il suo approccio alla materia è sempre di reverenza, rispetta le tecniche, ne vuole conoscere gli aspetti, ne indaga i segreti e vi si confronta con animo umile. In un mondo che corre in ogni sua forma Lorenzo forse nella scultura trova un rifugio, uno sfogo anche fisico che probabilmente è un’esigenza, un’urgenza di espressione, sempre alla ricerca di una pace che lo rappresenti e che lo accolga. Belle le sue figure, i ritratti che escono dal marmo, che prendono vita attraverso la luce, con trasparenze materiche a volte improbabili e sorprendenti”.

“Belle e potenti le figure che modella – dice ancora Sarah Del Giudice – con naturalismi virtuosi, che poi trasforma in fusioni eterne, che spesso associa ad altri materiali per rafforzare il senso poetico delle sue opere. Si vede che conosce bene le tecniche scultoree, che le ha studiate, indagate e praticate, affiancandosi a maestri, si vede che non improvvisa mai, né nella pratica né nella tematica poetica, c’è sempre ricerca si vede, si tocca con mano. Probabilmente si è avvicinato alla fonderia per affinità “filosofica” ha trovato un mondo che pur essendo nel presente è anacronistico e legato ancora alle radici delle cose. Nelle sue opere si può leggere una salda radice accademica di studio tecnico, ma vi si percepisce un legame alto che lo pone sempre con uno sguardo rivolto alle stelle e agli astri, elemento questo che ha ispirato la mostra che potrete veder e che ne ha suggerito il titolo”.

 

“Vi proponiamo un’esplorazione nell’arte di Galligani – evidenzia in riferimento alla mostra in partenza – e uno sguardo a quello che è il suo mondo che vi invitiamo a guardare con attenzione alle sue opere e da esse lasciarvi trasportare in mondi e tempi antichi per soluzioni e assolutamente contemporanei per temi nella loro essenza. Oltre che a essere un uomo del fare è un uomo del pensare, dell’osservare, scienziato delle proprie emozioni, ne ricerca il midollo, sente l’esigenza della trasposizione di esse nella materia che modella con maestria; nella sua poetica la necessità del bello che sicuramente si è trasmessa nel Dna dal momento della sua nascita in quella che è la culla del rinascimento, si è insinuata in lui in maniera più che naturale”.

“er aspera ad astra”, attraverso le asperità si giunge alle stelle: “La via della virtù e della gloria – conclude – è irta di difficoltà, credo che titolo più coerente non potessimo trovarlo per rappresentare la continua ricerca espressiva di Lorenzo Galligani, la sua essenza artistica!”.

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