Le pietre di Semifonte respirano, cantano, testimoniano, fanno festa, le stesse che un tempo, tratte dalle macerie della città distrutta dai fiorentini nel 1202, furono utilizzate per costruire il castello di Barberino Val d’Elsa.

Oggi rinascono perché è tempo di “Memoriae et Historiae di Semifonte”, l’attesa manifestazione che invita la Toscana a compiere un tuffo, profondo e avvolgente, in uno dei capitoli più leggendari del suo passato.

Domenica 10 settembre, dalle ore 16 alle ore 23, Barberino Val d’Elsa mette in moto la macchina del tempo.

Per riportare cittadini e visitatori all’epoca in cui il castello scandiva le proprie giornate con la voce dell’anima di poeti illustratori, come Francesco e Andrea da Barberino, i suoni e i rumori delle botteghe artigiane, la melodia della cetra, il ritmo incalzante dei banditori e i colori orientali dei tessuti e i profumi dei mercanti.

Le porte del castello di Barberino Val d’Elsa, che guardano l’una a Firenze l’altra a Siena, sono pronte ad accogliere i sorrisi, le magie e le atmosfere dell’età medievale con l’arrivo di una folta e allegra parata costituita da una sessantina di figuranti provenienti da Barberino, Tavarnelle e dintorni.

Nobili, popolani, armigeri, artigiani, incorniciati dai canti e dai balli di menestrelli, giocolieri, incantatori e piccole danzatrici vestiranno a festa un intero paese in occasione del tradizionale appuntamento, promosso e finanziato dal Comune di Barberino Tavarnelle, organizzato dall’Associazione Happy Days Onlus con la direzione artistica di Francesco Mattonai e Anna Brancaccio.

Una festa che coinvolge, che si estende e invita il Chianti e la Valdelsa a sfogliare il grande libro delle origini con un obiettivo che rimanda alla creazione di nuovi percorsi di amicizia tra le comunità, le associazioni, le relazioni di respiro nazionale.

Quest’anno infatti il filo conduttore che percorre trasversalmente la festa è il tema legato al rito solenne della perdonanza, nato dall’accostamento di due illustri figure che la storia del tredicesimo secolo fa incontrare.

Si tratta del poeta e notaio Francesco da Barberino (1264-1348) e Papa Celestino V (1215-1296), il pontefice aquilano che la sera stessa della sua incoronazione concesse l’indulgenza plenaria perpetua a tutti i fedeli.

La bolla del Perdono di Pietro da Morrone, venerato come Pietro Celestino, fu definita la prima indulgenza plenaria nella storia.

Ma l’aspetto biografico su cui l’organizzazione della Festa intende accendere i riflettori è un incontro speciale, avvenuto nel 1275.

Pare infatti che in quell’anno Francesco da Barberino, amico di Dante, all’età di 10/11 anni abbia avuto l’occasione di avvicinarsi ed entrare in contatto con l’antesignano del Giubileo.

E’ molto probabile che la sosta del papa a Firenze, al ritorno dal II Concilio di Lione, non sia passata inosservata ai giovani dell’epoca che, secondo alcune testimonianze biografiche del XVII secolo riportate dall’Abate Lelio Marino Lodeggiano, non si risparmiarono nel riservare una devota accoglienza a Papa Celestino V la cui fama si protrasse ben oltre la sua morte: “… corrongli all’incontro in ossequio il popolo e il Senato e vien ricevuto con istraordinarie accoglienze, egli sostenne la sua persona e de’ suoi compagni e con religiosa umiltà nello Spedale esercitandovi in servigio degli infermi impiegossi nelle più vili e obbiette cure di quelle piaghe abominevoli…”.  

Tra i giovanissimi c’erano anche Dante Alighieri e Francesco da Barberino, guidati da Brunetto Latini.

Questa importante relazione storica, poco conosciuta ed esplorata dalla letteratura contemporanea, sarà al centro della manifestazione che si prepara ad ospitare alcuni rappresentanti abruzzesi.

Sono il Gruppo Storico della Perdonanza Celestiniana e il Gruppo Storico Sbandieratori Città di Aquila, ospiti d’eccezione dell’iniziativa di Barberino Val d’Elsa.

Il primo, guidato dallo studioso ed esperto di memoria storica, Floro Panti, nonché Presidente del Centro Internazionale Studi Celestiniani, sarà protagonista sabato 9 settembre alle ore 18.30 nella Canonica della Pieve di Sant’Appiano per un approfondimento che tende a fare luce sulla possibile e misteriosa relazione storica tra i personaggi Francesco Da Barberino e Pietro da Morrone.

In questa occasione si terrà la simbolica accensione della fiaccola della Perdonanza che si spegnerà al termine della festa.

L’evento culturale “Barberino incontra la Perdonanza” aperto a tutti offrirà l’opportunità di presentare alla comunità la ricerca storica di Floro Panti.

Il Gruppo Storico Sbandieratori Città di Aquila si esibirà e sfilerà con il corteo storico di Barberino Val d’Elsa nel pomeriggio di domenica 10 settembre.

E’ la presidente dell’associazione Happy Days Anna Brancaccio ad illustrare le novità dell’edizione 2023.

“L’offerta culturale quest’anno si arricchisce di un segno distintivo che teniamo ad evidenziare – rimarca Anna Brancaccio – ed è quello dell’accoglienza, dell’ospitalità che quest’anno è riservato al ponte tra passato e presente che lega Barberino Val d’Elsa a L’Aquila, un valore quanto mai necessario e attuale nella nostra contemporaneità”.

“Il programma è particolarmente denso – continua – e si apre con la sfilata del corteo storico che prevede la partecipazione straordinaria degli sbandieratori abruzzesi alle ore 16.30 e prosegue nel corso del pomeriggio con le esibizioni di giullari, danzatrici, giocolieri, spettacoli di strada e le novelle raccontate da Francesco Mattonai”.

I bellissimi costumi, realizzati artigianalmente, nati dalle mani delle sarte del paese dell’atelier medievale Sartor Antiqua di Barberino Val d’Elsa, vestiranno fra gli altri alcuni celebri personaggi, per la prima volta presenti nel corteo storico, come Dante, Francesco da Barberino e Giotto, la nobile famiglia dei Conti Alberti e quella aquilana.

“Barberino e Semifonte rievocano, ricordano, si fondono ancora una volta portando in viaggio la memoria, la cultura, la letteratura, i giochi, i mestieri e i divertimenti dell’anno Mille – dichiara il sindaco David Baroncelli – la nostra è una bellissima festa di comunità che si propone di ricostruire la vita medievale e le sue diverse declinazioni con il coinvolgimento di associazioni, giovani e cittadini del nostro territorio”.

“Un evento – conclude – che da tredici edizioni lega cultura, storia, divertimento e valorizzazione delle tradizioni grazie alla partecipazione attiva della comunità, della parrocchia, degli operatori economici e del tessuto produttivo”.

L’iniziativa è realizzata in collaborazione con le associazioni di volontariato del territorio e il tessuto economico locale.

E’ attivo un servizio navetta a cura dell’Auser di Barberino Tavarnelle. Ingresso gratuito.

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