Fino al 30 giugno, presso lo Showroom della Fonderia Del Giudice, in piazza Matteotti 5 a Greve in Chianti, sarà possibile ammirare il lavoro di Leonardo Bossio, con una serie di opere che danno il nome all’esposizione, “Pillola Day”.

Esposizione che abbiamo visitato all’inaugurazione, dove abbiamo incontrato Sarah Del Giudice e lo stesso Bossio.

“Leonardo è un grandissimo conoscitore di tutti i materiali – ci dice Sarah – e tecnicamente è un artista di assoluto rilievo. Non a caso insegna presso il Liceo Artistico di Prato. E ritengo che i suoi studenti siano immensamente fortunati”.

“Faccio scultura da quando sono ragazzo – riprende Leonardo – prima da studente e poi da professore. Non ho mai smesso, ho sperimentato moltissime materie e tutt’ora continuo ad utilizzare varie sostanze a seconda di cosa mi dice la mia opera”.

“Questo progetto nasce nel 2010 – racconta ancora Leonardo – Ho ricercato tanto, forme e materiali, per trasmettere le giuste sensazioni; e poi mi sono trovato tra le mani, questa forma geometrica che mi caratterizza in pieno”.

“E’ la sintesi di una sfera – descrive – un cubo, un volto umano, in particolare di donna. La pillola, questa forma, nasce con l’idea di moltiplicarla e renderla accessibile a tutti”.

“L’ho pensata da portare a casa come oggetto simbolico – prosegue ancora – mi sono divertito a farla indossare come una pochette, oppure dei bellissimi pendenti. E’ diventata un rosario ed un Sex Toys. Può navigare, o può dare consigli e conforto. Insomma una pillola che possa aiutare ognuno di noi nella ricerca della propria felicità e nel ricordo del proprio passato”.

“Ritengo che lo studio e la sperimentazione – sono ancora parole di Leonardo – siano fondamentali per lo sviluppo nelle arti; io le sculture le faccio dall’inizio alla fine, ogni tipo di linea è tornita da me. Il rapporto con la scultura si ferma quando sento come un disagio fisico e li capisco che la devo lasciare”.

 

“Il mio rapporto con la Fonderia del Giudice è trentennale – racconta – I primi lavori li facevo da studente e feci dei lavori anche per loro, lavorando per loro e con loro imparavo tantissimo. Con il tempo il nostro rapporto è diventato affettuoso. Oggi qui, come in ogni luogo insieme alla Fonderia, mi sento come a casa”.

“Leonardo ci ha aiutato in alcuni progetti, nella realizzazione di stampi o ingrandimenti – riprende la parola Sarah del Giudice – Abbiamo realizzato anche opere folli, come statue di zucchero. Leonardo ha una conoscenza assoluta della materia e delle tecniche scultoree. Di entrambi ne conosce i pregi ed i difetti, e sa come realizzare, quello che ha immaginato in testa”.

“Io e lui siamo cresciuti insieme – conclude – stesse scuole e stessi ambienti. La sua pillola rappresenta una contemporaneità importante, in ogni sua opera c’è design, ironia e malizia. Se non conoscete le sue opere, non perdete l’occasione di venire a vederle qui da noi allo Showroom”.

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