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Capita spesso, ai sancascianesi, di buttare un’occhiata in alto mentre passano nel centro del paese.

Guardano l’ora sull’antico orologio (sulla sommità della torre che lo “ospita” è posta una campana del sedicesimo secolo), che scandisce il tempo dall’alto, in piazza Pierozzi, al quadrivio fra via Roma, via Machiavelli, via IV Novembre, via Morrocchesi. 

Il meccanismo che da più di un secolo fa girare le lancette della torre, simbolo del castello di San Casciano, è stato riparato grazie a un intervento sostenuto dal Comune di San Casciano e realizzato da Giovanni Ermini, uno dei pochi restauratori della Toscana che da oltre quarant’anni pulisce e ripara antichi orologi e dotati di congegni meccanici.

Realizzato dalle Officine Galileo di Firenze nel 1884 (è uno dei pochi esemplari prodotti dalla nota officina fiorentina), l’orologio di San Casciano si era fermato per circa un anno a causa dell’età.

L’opera di restauro, completata nel 2014, ha permesso di ripulire e rimettere in funzione il meccanismo.

“Sicuramente il meccanismo – dice il restauratore – non veniva ripulito da almeno sessant’anni e durante le operazioni di restauro e riassemblaggio ho potuto constatarne il pregio storico”.

“Si tratta di una vera e propria rarità – aggiunge – testimoniata anche dalle peculiarità del telaio nella cui struttura si riconoscono una a e una v che sono le iniziali di uno dei fondatori della Galileo, Angelo Vegni”.

“Ogni orologio che riparo e torna a battere il tempo – conclude Ermini – è come un figlio per me che torna a parlare di sé a chiunque lo osservi, questa mattina è stata un’emozione forte vederlo ripartire, tornerò sicuramente a fargli visita”.

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