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L’olio di qualità è buono e fa bene alla salute. L’olio DOP è garanzia di qualità.

Sembrano affermazioni scontate ma ancora sono tantissimi i consumatori che non sanno o a cui non interessa distinguere tra un’etichetta DOP, un extra-vergine italiano e oli non italiani e addirittura non extra-vergini; consumatori che spesso acquistano solo in base al fattore prezzo, non riuscendo a comprendere il vero valore di un prodotto a Denominazione di Origine Protetta.

Eppure con due cucchiai al giorno di olio extra-vergine italiano o meglio di DOP si possono prevenire gravi malattie.

Per esempio, alcuni medici italiani hanno dimostrato che l’acido oleico origina una barriera anti-infiammatoria capace di ostacolare, per esempio, l’insorgenza di alcune forme tumorali.

La Food and Drugs Administration (USA), sostiene inoltre che l’olio è, a tutti gli affetti, un alimento-farmaco se contiene almeno il 70% di acido oleico e l’extravergine italiano raggiunge questi valori senza alcun problema. Nonostante queste informazioni oggi siano di facile accesso a tutti, grazie ai molteplici mezzi di comunicazione, ancora nel mondo dell’olio persiste una grande confusione e persino ignoranza.

Il Consorzio Olio Chianti Classico e i venti anni della DOP

E’ al 1975 che risale la nascita, come organizzazione volontaria, del primo Consorzio dell’Olio Extra Vergine di Oliva prodotto nel territorio del Chianti Classico.

Una struttura che, fin dall’inizio, si è data severe regole produttive finalizzate ad ottenere un prodotto tradizionale e di qualità superiore.

Poi è arrivato il traguardo dell’anno 2000: l’olio prodotto nelle colline del Gallo Nero ha ottenuto il riconoscimento, a livello europeo, della certificazione DOP, proprio per quelle specifiche caratteristiche chimiche e organolettiche che gli derivano e che lo legano indissolubilmente al proprio territorio di origine.

A distanza di venti anni, l’olio DOP Chianti Classico è ancora una piccola nicchia produttiva, ma di qualità elevatissima.

Caratteristiche dell’Olio DOP Chianti Classico

Per produrre olio DOP Chianti Classico è necessario rispettare le regole del disciplinare di produzione, ispirato dall’esigenza di garantire al consumatore il livello qualitativo più alto.

Ne ricordiamo alcune: i frutti raccolti devono essere lavorati entro 3 giorni dalla raccolta, con impianti che consentano di controllare la temperatura; tutto l’olio DOP del Chianti Classico viene estratto “a freddo” (la temperatura di lavorazione non supera i 27°C); la resa può variare da circa 3 a 2 kg a pianta in relazione al numero degli olivi presenti per ettaro (ma in realtà in media è molto più bassa); deve avere almeno l’80% delle olive che derivano dalle quattro varietà principali della zona di produzione (Frantoio, Correggiolo, Leccino e Moraiolo); deve riportare sempre l’annata di raccolta delle olive in etichetta; infine deve corrispondere a determinati parametri chimici e oganolettici che sono migliorativi e/o più selettivi rispetto a quelli previsti per un olio extra vergine non DOP.

Andamento stagionale 2019 (a cura di Fiammetta Nizzi Grifi, agronomo)

Ci eravamo salutati lo scorso anno plaudendo ad un’abbondante produzione, come non si vedeva da tempo, salutando lieti il ritorno della varietà Moraiolo nel blend del prezioso olio Chianti Classico.

Quest’anno la musica è un po’ diversa, per quel che riguarda le quantità prodotte, ma con note sempre allegre per quel che riguarda la qualità dell’olio.

In ottobre, quando abbiamo iniziato a raccogliere i nostri frutti, faceva tanto, troppo caldo. Un giorno a Gaiole in Chianti il termometro ha segnato 28 gradi e a Greve 27.

Dop Chianti Classico. Da sinistra Nicola Menditto, Fiammetta Nizzi Grifi, Gionni Pruneti, Francesco Colpizzi

Le olive mostravano una maturazione accelerata e in qualche oliveto erano già pronte quando ancora si stava terminando la raccolta dell’uva.

Poi però è arrivata la pioggia, una pioggia che non finiva mai. In alcune giornate è piovuto oltre la metà dell’acqua che normalmente cade in autunno ed i campi non erano praticabili. Le temperature si sono abbassate ma non tanto, per cui le olive hanno terminato il loro processo di maturazione ma non potevano essere raccolte perché i terreni erano sempre impraticabili.

Il risultato è stato che tante olive sono cadute a terra e si sono perse.

Il lavoro e l’impegno per produrre ugualmente l’olio Dop Chianti Classico 2019 è stato enorme ed i nostri olivicoltori si sono attivati con tutto ciò che era nelle loro possibilità per riuscire a produrre anche quest’anno oli di alta qualità.

Le quantità totali sono state penalizzate moltissimo dalla stagione e, rispetto al raccolto dell’anno precedente, abbiamo avuto una perdita del 75% dell’olio da destinare alla certificazione DOP e del 50% per l’extra vergine non certificato.

Poco ma buono. Nonostante queste premesse, dal punto di vista organolettico siamo orgogliosi di essere riusciti a mantenere le gradevoli e pungenti note di erbe fresche ed aromatiche al naso, tipiche dell’olio DOP Chianti Classico, e anche l’amaro di oliva e carciofo crudo ed un finale piccante di rucola, peperoncino e pepe in bocca, tutti i sentori che caratterizzano i DOP Gallo Nero, i tratti tipici di un territorio difficile per la coltivazione dell’olivo, ma generoso per la complessità dei sentori che ci offre.

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