Articolo disponibile anche in: Inglese

Luca Managlia, “nome de plume” Mistergusto (in foto sopra, di Marco Bechi, www.marcobechi.it). Tanta televisione nella sua carriera professionale ma, negli ultimi anni, si è riscoperto fotografo di cibo.

Immagini bellissime, di grande potenza, colori penetranti ma anche bianchi e nero evocativi. Anche con incursioni chiantigiane: WeChianti lo ha incontrato.

Luca, come, quando e perché sei diventato fotografo del cibo?

“Io sono un “vecchio” di questa professione. Ho iniziato relativamente poco tempo fa questo percorso fotografico, saranno tre anni. L’ho fatto perché, molto banalmente, avevo bisogno di nuovi stimoli. La parte precedente mi stava un po’ stretta, con l’età si ha bisogno di qualcosa di nuovo da fare. Era una cosa contigua a quella che stavo facendo e che faccio tuttora: non ho abbandonato la vecchia professione nel campo della tv, la la fotografia è stata rivitalizzante. Tanto per capirsi, l’ultima volta che avevo fotografato era all’Università, seguendo il mio professore, un antropologo culturale”.

FOTO… DEL FOTOGRAFO

Cosa ti piace in particolare?

“E’ un modo diverso di raccontare il cibo rispetto a quello che facevo prima, non più con le parole ma con le immagini. E chiaramente in modo diretto e non più mediato da un tecnico come facevo quando lavoravo in tv. Le emozioni Le trovo raccontando per immagini certe situazioni, persone, prodotti e materie”.

Fra l’altro condividi molto sui social: non sei “geloso” del tuo lavoro?

“Io sono un divulgatore da sempre. Quindi lo faccio con grande piacere. Lo vedo con una grande fortuna questo cammino: mai rimanere fermi”.

FOOD… FOTO

Qual è stato il più bel complimento che hai ricevuto?

“Me ne fanno abbastanza devo dire. Mi sorprende sempre, anche perché è poco che ho iniziato. Ho la fortuna, avendo lavorato in tv, di avere l’occhio compositivo. Punti di riferimento? Nello still life, le foto dei piatti, direi di no. Per i ritratti sì, anche se non li definirei modelli: ognuno fa le sue foto”.

Il soprannome Mistergusto te l’hanno dato? O è un nome d’arte che ti sei scelto?

“Me l’hanno dato. Un mio assistente dell’ultima fase televisiva me lo diede quando mi iscrisse a Facebook, con questo soprannome, visto che io non sapevo neanche come fare. Un “nom de plume” che mi sono trovato e che mi è piaciuto. Me lo sono lasciato…”.

CHEF… FOTO

Luca Managlia: se ti dico Chianti?

“Mi viene in mente fondamentalmente un paesaggio bellissimo. Non sono un malato di prodotti, fanno parte del mio mestiere ma la prima cosa quando penso al nome di una zona è la parte paesaggistica, la storia, la sua bellezza. Tanti anni fa feci anche una guida sulle aziende del Gallo Nero e, ogni tanto, qualche puntata ce la faccio…”.

Matteo Pucci

Leggi altri articoli...