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A vini da tempo in cantina, l’associazione dei Vignaioli di Radda, che riunisce la stragrande maggioranza dei produttori raddesi di Chianti Classico, fa il bilancio sulla vendemmia 2018 e un “pronostico” su quella che sarà la sua qualità.

“Solo adesso che gran parte della svinature sono ultimate – scrivono i Vignaioli raddesi – si può fare un primo bilancio di questa impegnativa vendemmia. L’inverno 2017 è stato molto piovoso, piuttosto freddo, con un po’ di neve, permettendoci di avere una buona riserva idrica. Non sarebbe quidi stato necessario avere una primavera particolarmente piovosa, cosa che invece è puntualmente avvenuta”.

“Quasi la totalità dei vigneti raddesi – proseguono – sono coltivati a biologico, e queste piogge continue ci hanno impegnato continuamente, particolarmente per mantenere il controllo dell’erba e delle malattie fungine”.

“E’ stato grazie alla tempestività delle lavorazioni – rivendicano – nei trattamenti e la comunicazione fra le varie aziende sulle problematicheche andavano di settimana in settimana a crearsi, che siamo arrivati all’estate con un apparato fogliare buono e un’uva sana pronta alla maturazione”.

Proseguono ancora: “La stagionalità climatica è stata caratterizzata da un luglio piuttosto caldo, un agosto e una prima settimana di settembre di consistente piovosità con frequenti temporali, talvolta molto violenti. Ciò fa parte dei fenomeni sempre più estremi con i quali dobbiamo confrontarci anche in futuro. La preoccupazione fra noi vignaioli è stata alta poiché i grappoli di Sangiovese erano gonfi d’acqua e qua e là iniziavano fenomeni di marciume e botritis”.

Ma ecco… la svolta: “Dal 20 settembre tutto è cambiato con il vento da nord che ha asciugato le uve favorendone la fine della maturazione fenolica e l’aumento del grado zuccherino. Certo, in fase di vendemmia abbiamo dovuto selezionare le uve in gran quantitàà, ma il raccolto è stato abbondante e di ottima qualità”.

“Dunque – concludono – i vini del 2018 sarano vini con una notevole concentrazione ma con l’eleganza che contraddistingue i vini di Radda in Chianti”.

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