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I vini dei 27 produttori che hanno costituito l’associazione Classico Berardenga lanciano la loro sfida: fatta di identità, territorio, senso di appartenenza. Il tutto nella più ampia cornice del Chianti Classico nel suo complesso.

Lo hanno ribadito durante un’iniziativa organizzata venerdì 27 ottobre nella magia della Certosa di Pontignano: “Terra Vocata” ha portato in questa meraviglia architettonica, da cui si gode la vista delle torri di Siena (del resto il Chianti Classico castelnovino è in assoluto quello più… senese) gli esperti del settore. Per confrontarsi, degustare e riflettere.

Elena Gallo

E’ un Gallo Nero davvero rampante quello che troviamo qui a Castelnuovo. Lo ribadisce la presidente del Classico Berardenga, Elena Gallo (nomen… omen): “Siamo 27 produttori orgogliosamente appartenenti al territorio castelnovino e al Consorzio del Chianti Classico. Vogliamo preservare e mostrare il patrimonio vitivinicolo, paesaggistico, enogastronomico di questo territorio”.

Ed eccoli i “magnifici 27”, degustati a tavola per il pranzo e poi, dalle 15 alle 19, in degustazione aperta al pubblico: Bindi Sergardi, Borgo Scopeto, Canonica a Cerreto, Carpineta Fontalpino, Castell’in Villa, Castello di Bossi, Castello di Selvole, Dievole, Fattoria dell’Aiola, Fattoria di Corsignano, Fattoria di Petroio, Fèlsina, La Lama, Lecci e Brocchi, Losi Querciavalle, Oliviera, Podere Le Trosce, Podere Scheggiolla, Poggio Bonelli, San Felice, Tenuta Cappellina, Tenuta di Arceno, Terra di Seta, Tolaini, Vallepicciola, Villa a Sesta, Villa di Geggiano.

Il Sangiovese qui è sempre più protagonista: “Nei nostro vini di punta – spiega Elena – Gran Selezione o Riserva, stiamo lavorando sempre di più sulla purezza ed esaltazione del nostro vitigno di punta. Così come siamo interessati a valutarne le caratteristiche in base ai territori diversi nei quali troviamo le vigne. Siamo il Chianti Classico più a sud della denominazione: ritengo che le aziende che fanno parte di Classico Berardenga vogliono asserire un fatto ormai consolidato, ovvero che questo è un territorio vocato”.

E ricorda, con orgoglio, che “abbiamo realizzato anche una magnum, chiamata proprio Terra Vocata, un blend realizzato da Gioia Cresti con i vini delle 27 aziende, donato al presidente della Repubblica Sergio Mattarella durante la sua recente visita a Siena”.

A salutare questa formazione di grande identità territoriale anche chi, ormai oltre 20 anni fa, ha compiuto questa scelta. Valeria Viganò, presidente dell’Unione Viticoltori di Panzano in Chianti: “La nostra idea base? Proporre il massimo della qualità in un percorso di salvaguardia comune e di rispetto del territorio. Il nostro messaggio? L’unione ha fatto e fa la forza: tanto che oggi il 90% del territorio vitato panzanese (600 ettari) è condotto in biologico”.

“Cerchiamo di approfondire al massimo le nostre conoscenze – conclude Leonardo Bellaccini, enologo di San Felice – affinché, data la qualità media dei vini nel mondo, il nostro Chianti Classico possa continuare a essere un riferimento del vino italiano a livello globale”.

Matteo Pucci

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