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Il Natale è alle porte ed infatti strade e negozi cominciano a vestirsi con luci e addobbi. Da qui ad un mese saremo impegnati a pensare a regali, pranzi e cenoni con quella sfrenesia tipica del consumismo che spesso non ci fa più assoparare il vero significato di questa Festa: stare insieme ai nostri cari ed essere contenti per ciò che abbiamo.

Siamo andati quindi a cercare chi in qualche modo potesse regalarci qualcosa di autentico e genuino e grazie a Susanna, proprietaria del Bar da I’ Moro di Cerbaia, abbiamo incontrato la zia Tina di 91 anni, donna forte e combattiva nonostante le avversità della vita, che attraverso i suoi ricordi ha ripercorso per noi le emozioni dei bei tempi che furono e tra stornelli e canzoni ci ha regalato immagini e profumi di un  passato, fatto di “felicità fatta di niente”.

La suocera Carla invece per il pranzo di Natale regala a tutti i nostri lettori una ricetta di famiglia, che si tramanda da generazioni: Pollo alla Trappolina.

Direttamente dal paesino di Trappola, ai piedi del Pratomagno in Casentino, dove viveva il suocero, Carla ci svela un piatto natalizio che lei cucina a Cerbaia da una vita, per il piacere di figli e nipoti.

“Sono nata a Cerbaia io e le mie sorelle, proprio qui, cerbaiole da sempre – ci dice Tina – quando per la strada non passavano macchine e si giocava sul marciapiede a smuriella o si cantava cipolla cipolla. Allora il paese finiva alla chiesa e dopo c’erano solo campi”.

Il Natale, come era ai suoi tempi? “Si aspettava come un momento importante perché chi poteva preparava il cappone o il pollo in umido o bollito. Di solito si mangiava pasta e fagioli, ribollita o un’acciughina con il burro e per merenda pane vino e zucchero. Quindi il Natale era un momento per mangiare qualcosa di più, mettersi il vestito più bello ed andare alla Messa di giorno perché di buio come adesso non c’era”.

I regali li ricevevate? “Sì ma poco, ci si contentava. Non come i ragazzi di oggi che non sono mai contenti. Ci bastava giocare per la strada e si guardavano le donne che stendevano in terra le trecce di paglia a seccare per fare i cappelli”.

Tina, come ci racconta, è una cantante mancata. Ai suoi tempi era difficile per una giovane esternare il desiderio di andare a scuola di canto ma lei era brava e cantava anche nel coro della chiesa. I suoi ricordi più belli quindi più che di parole sono fatti delle canzoni di allora che ancora intona alla perfezione.

Ci saluta augurando ai giovani di godersi la gioventù ma senza esagerazioni e a tutti noi fa gli auguri così: Buon  Anno alla svegliata gioventù – In  ogni cuor un’anima smarrita – Buon  anno a chi vent’anni non ha più – A chi mi crede in sonno una chimera.

Silvia Luis

La ricetta del Pollo al tegame detto anche alla Trappolina

Ingredienti: un pollo tagliato a pezzetti; farina quanto basta per infarinarlo; salvia, cipolla e ramerino per il battutto; rigatino a pezzetti  quanto ne serve.

Come si prepara: dopo aver fatto il battuto, infarinare il pollo e farlo rosolare  negli odori. Aggiungere il rigatino e quando tutto è amalgamato e ha preso colore, sfumare con il vino bianco. Portare a cottura il pollo con del brodo di carne.