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Un banco storico, in cui il prodotto primario è la vivacità, anima da sempre i mercati di Tavarnelle (il giovedì) e di San Casciano (il lunedì). A Tavarnelle sotto a Palazzo Torrigiani, proprio davanti al pescivendolo; a San Casciano sulla splendida “terrazza” di viale Garibaldi.
La filosofia rispecchia appieno la mentalità ambulante: alta qualità, ma a prezzi giusti. Si tratta di offrire qualcosa in più rispetto al supermercato, ma rispettando comunque il principio della convenienza.
Sopra il suo alimentari “mobile”, le forme di Grana Padano la porchetta e il prosciutto ben in vista, la famiglia Conticelli fa questo lavoro da trent’anni. Con passione e attenzione per le merce. Instaurando un legame interpersonale di fiducia con i moltissimi affezionati.
“Creata da mio zio Luciano, mio babbo Francesco e mia mamma Antonella – a parlare è Giacomo Conticelli – la nostra attività trentennale è iniziata con il negozio e il ristorante a Lucardo. Poi è stata rilevata quella ambulante, l’unica rimasta insieme al sito di e-commerce Food Square Italy”.
“Presenti a San Casciano il lunedì, a Certaldo il mercoledì, a Tavarnelle il giovedì – spiega – vendiamo salumi, formaggi, conserve, frutta secca e prodotti ittici, quali baccalà, tonno e acciughe. Abbiamo intorno ai mille clienti la settimana”.
“Per noi l’idea di fare il mercato nacque a Tavarnelle – racconta – Prima di proprietà del Morandi, il banco qui c’è sempre stato. Nel contesto di una piazza, luogo raccolto, dove tutti i commercianti si conoscono. I tavarnellini sono persone alla mano con cui mi sono trovato bene sin da subito”.
“Oltre a racchiudere la dimensione giusta di paese – prosegue – questo comune in estate accoglie tantissimi turisti. Che acquistano prodotti sottovuoto per portarli a casa. E che, in buona parte, tornano ogni anno”.
“Di provenienza regionale o, al massimo, nazionale – dice – le cose più comprate sono sicuramente salumi e formaggi. Variegata, la clientela va dai giovani agli ultraottantenni. Fanno le corse, pur di fermarsi da noi: magari alle sette, prima di entrare a lavoro, o in pausa pranzo”.
“Bello il rapporto confidenziale e di allegria con il pubblico – conclude Giacomo – Le persone che si servono al nostro banco si ritrovano come ad un appuntamento fisso, si intrattengono tra di loro e con noi. Specialmente al mio babbo non manca mai la battuta”.
Noemi Bartalesi