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E’ stata una vendemmia molto particolare quella del 2016 per Leonardo Romanelli: giornalista, critico gastronomico, esperto di cucina (e pure cuoco), grande intenditore di vini… .

Con “La vendemmia in diretta”, su Teleregione, ha portato le telecamere fin dentro le vigne. Con una grande attenzione al territorio del Chianti Classico, nel quale Romanelli ha visitato una decina di aziende.

Nei prossimi giorni vi proporremo i video di quello che è stato definito un “road movie” sulla vendemmia, dove si coglie l’occasione della raccolta di uve nel Chianti Classico, un racconto spiritoso e leggero sulle persone e sul vino.

Partiamo da un bilancio finale fatto dallo stesso Leonardo Romanelli, che in esclusiva a WeChianti racconta come ha vissuto questa esperienza, quale Chianti Classico possiamo aspettarci per il 2016 e qual è, secondo lui, lo stato di salute della nostra denominazione.

Leonardo Romanelli, quest’anno la vendemmia l’ha seguita… in diretta su Teleregione. Che esperienza è stata?

“Andare a visitare un’azienda nel periodo di vendemmia è una bella sensazione. Si respira tensione, emozione, animi combattuti… ed ovviamente ogni anno è diverso dall’altro. Direi che si ha la vera percezione del lavoro del viticoltore, , che dipende ancora oggi da quello che la natura decide”.

Parliamo in particolare delle aziende del Chianti Classico che ha visitato: che panoramica ne ha tratto?

“Il Chianti Classico è un territorio che si conferma uno, nessuno e centomila, ovvero ha caratteristiche che legano i vari territori come un fil rouge ma poi è incredibile notare le diversità climatiche, ambientali geologiche, il che fa sì che diventa una zona che esalta l’appassionato, in grado di scoprire sempre cose nuove ad ogni visita”.

Facendo incece una valutazione più generale: che momento sta vivendo il nostro vino di punta e quali le prospettive future secondo lei?

“Il vino sta vivendo un ottimo periodo, in quei territori dove si è riusciti a creare identificazione , riconoscibilità, sia come immagine che come gusto. Il passaggio tra prodotto alimentare a prodotto che si beve per il piacere e la conoscenza è compiuto da un pezzo ma ora cominciamo a vederne i benefici anche a livello economico. Certo, qualche sforzo in più andrebbe fatto per preservare l’immagine a livello internazionale”.

C’è un Chianti Classico al quale è particolarmente… affezionato?

“Difficile nominarne uno, è un territorio al quale sono legato ed ogni vino mi colpisce per motivi diversi”.

Matteo Pucci