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Chi c’era quella mattina del 15 ottobre 1986 tra la folla di appassionati a Badia a Passignano e a Montefioralle? Giusto 30 anni fa, tra il 13 e il 17 ottobre 1986, si disputò l’ultimo Rally di Sanremo con i gruppi B, le vetture da 500 cavalli che proprio quell’anno vennero abolite per la loro eccessiva potenza.  E il Chianti fu protagonista di questo momento sportivo mondiale.

“Quella mattina – ricorda chi era a Badia a Passignano – si cominciò a udire in lontananza dal versante di Rignana, il “sound” dei motori dei gruppi B appena coperto dagli elicotteri delle televisioni e dell’organizzazione. Poi notammo una cortina di polvere alzata dal bosco per le sbandate e i controsterzi. Quindi, dopo, molto dopo, potemmo scorgere le vetture in gara nella loro arrampicata alla Badia”.

La gente si era accampata fin dalla notte in mezzo ai campi per avere il posto buono. La fila di auto in sosta degli spettatori arrivava a Sambuca.

Bandiere degli appassionati stranieri distinguevano la nazione di provenienza. Stessa folla di spettatori anche agli altri accessi intermedi, su tutti Montefioralle e il fine prova di Testa Lepre.

Quel giorno si percorreva la tappa Siena-Sanremo del rally: le prove speciali sterrate della frazione erano Catignano, Vagliagli, Volpaia.

A seguire, alle 8.53, scattò da Panzano la prova speciale 29 “Greve”, anello di circa 15 km verso Montefioralle-Rignana-Badia a Passignano-Sillano.

Qui i protagonisti del campionato del mondo si congedavano dalla Toscana per tornare in Liguria, alla fase finale della gara, su asfalto.

Fu l’ultima volta che si poterono ammirare sugli sterrati toscani i “mostri” Lancia Delta S4, Peugeot 205 T16 e Austin Metro 6R4 (le Audi Quattro quell’anno non fecero il Mondiale).

La prova speciale di Greve divenne storica perché segnò il saluto definitivo dei gruppi B alla Toscana: non accadde più di rivedere questi esemplari in gara in Italia.

Tali vetture furono bandite dopo la morte di alcuni mesi prima al Tour de Corse dei piloti Lancia Martini, Henri Toivonven e Sergio Cresto.

I piloti di quel Sanremo 1986 si chiamavano Markku Alen, Massimo Biasion, Juha Kankkunen, Timo Salonen, Malcolm Wilson, Bruno Saby, Dario Cerrato, Andrea Zanussi.

Ma nel 1985 sempre a Badia a Passignano i chiantigiani – assiepati sulle prove insieme a tedeschi, francesi, finlandesi, svedesi, inglesi, spagnoli, e ovviamente italiani da ogni regione – avevano ammirato anche piloti come Walter Rohrl (vinse il Montecarlo quattro volte con quattro macchine diverse) e lo stesso Toivonen.

Nel 1989 il Rally di Sanremo scelse ancora la prova speciale Greve (in tutto è stata “usata” tre volte per il Mondiale) ma fu accorciata all’ultimo momento per un diniego di permessi (dal versante della Pesa…). Correvano vetture più “umane”, la Lancia vinceva. E la folla “mondiale” di spettatori c’era sempre, era tornata ancora.