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Grazie al coraggio di mettersi in gioco e l’intraprendenza di due giovani fratelli, un bar drogheria dalla storia secolare ha trovato nuova vita.

A gestirlo nel passato recente la famosissima Maria, “Da Barinco” era una bottega (in via Roma a Tavarnelle, accanto a piazza Domenico Cresti, piazza Vecchia) in cui si poteva trovare di tutto. Dai liquori alla pasta, dall’espresso fino ai detersivi. Adesso, pur sempre in linea con la propria identità, si è messo al passo con i tempi.

Così entrando al civico 29 di via Roma, vicino a piazza Vecchia, si può trovare un locale unico nel suo genere, diverso da tutti gli altri, caratteristico. Sia nell’estetica che nel servizio. Una sorta di caffè dal respiro internazionale e dall’atmosfera molto familiare.

“Dicendo che saremmo stati adatti – a parlare è Andrea Corti – la “Maria di Barinco” pensò a me e mia sorella Laura per passare il testimone. E noi, entusiasti di avere una cosa tutta nostra, raccogliemmo la sfida”.

“Per mantenere la forte personalità del posto – racconta – abbiamo restaurato il bancone degli anni Quaranta e comprato arredi originali degli anni Cinquanta e Sessanta. Così a marzo 2013 abbiamo aperto”.

“Il negozio esiste dal 1870 – spiega – Punto di sosta lungo la Cassia, chi nell’Ortone cambiava i ferri degli zoccoli ai cavalli ci si fermava. Negli anni Trenta era famoso per il caffè e il latte, distribuito in misurini nella latteria. Mentre negli anni Cinquanta e Sessanta ospitava il biliardo”.

“Dato che una parte della clientela è costituita da anziani senza automobile – prosegue – teniamo prodotti di prima necessità. La nostra passione consiste nel cercare quelli buoni, non da grande distribuzione”.

“Oltre alla colazione del sabato a base di pancakes  – dice ancora – tutti i martedì d’estate prepariamo panini al lampredotto e vegetariani. Ne inventiamo ogni volta uno diverso perché ci diverte sperimentare”.

“Un motivo per cui ci siamo lanciati in quest’avventura è la musica – aggiunge – Anziché tenere la radio, selezioniamo ogni canzone dalla mattina alla sera. Ma soprattutto la saletta ci dà la possibilità di accompagnare l’aperitivo domenicale a dei concerti”.

“Partendo dalla musica – conclude Andrea – l’utopia è quella di creare un movimento culturale che spazi anche su altri ambiti: una mostra fotografica, un incontro, la presentazione di un libro. Ci piacerebbe vedere più voglia di aggregazione da parte dei ragazzi”.

Noemi Bartalesi