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Si è messa in gioco dimostrando grinta e determinazione. Giulia Caini, panzanese doc, il 25 giugno scorso ha inaugurato il proprio Studio legale in via Chiantigiana 25, a Panzano in Chianti.

Il percorso di studi di Giulia, 28 anni,  non ha avuto intoppi, si è laureata a ottobre 2012 in  Relazioni industriali, sotto Diritto del lavoro,  alla facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Siena  discutendo la tesi: “Nuovi assetti delle relazioni industriali dopo il caso Fiat”.

Ha svolto 18 mesi di pratica forense obbligatoria presso lo studio Del Rosso- Serafini di Firenze occupandosi di diritto del lavoro e previdenza sociale,  seguita da alcuni mesi di attività in diritto civile presso lo studio legale Cassigoli a Firenze  e un tirocinio per il progetto “Forza giovani” della Regione Toscana,  presso la struttura  Montedomini,  mentre preparava l’esame di abilitazione alla professione forense, che ha brillantemente superato nell’ottobre 2015. E’ avvocato, anzi avvocatessa, iscritta all’albo da aprile 2016.

“La prima domanda che tutti  mi fanno – dice Giulia Caini – è perché la scelta di aprire un mio studio legale a Panzano. Sono giovane e mi voglio dare una possibilità. Se ci guardiamo intorno ci sono tanti grandi studi di avvocati ma di giovani niente . Ho la fortuna di vivere in un paese del Chianti, anche se piccolo, dove  non ci sono avvocati e mi sono data l’opportunità di svolgere la professione”.

La formazione di Giulia Caini è soprattutto in diritto del lavoro ma si occupa di diritto civile, contrattualistica, diritto di famiglia, sinistri stradali e tutto quello che richiede l’intervento di un avvocato.

“Una delle prime cause a cui lavoro riguarda il penale – racconta Giulia – e allora studio, ed eventualmente , mi consulto con alcuni colleghi per cause più complicate.  Siamo un gruppo di avvocati con specializzazioni diverse che si supporta a vicenda”.

E’ una scommessa?  “Si, lo è – conclude Giulia – forse data dall’eta,  con quel pizzico di incoscienza che spinge all’iniziativa, ma se non mi creo l’opportunità non vedo al momento altro modo di esercitare la mia professione”.

Daniela Doddoli