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22 giugno 2016: sono trascorsi sedici giorni dalla partenza quel sabato in piazza Matteotti, a Tavarnelle. E i pellegrini Chiara Corti e Marco Frosali ne hanno già fatta di strada nel loro percorso che hanno intitolato… “Chiocciola Felix”.

Alle spalle circa 350 chilometri, hanno attraversato tre regioni: Toscana, Emilia, Liguria. Per sconfinare adesso in Lombardia e procedere poi verso il Piemonte. Felici e curiosi di scoprire via via le nuove tappe che li porteranno fino a Santiaga de Compostela.

Dopo la stanchezza dei primi giorni, i muscoli si sono abituati ai nuovi ritmi e i dolori spariti del tutto. Superati i tratti peggiori in salita o sull’asfalto, hanno lasciato il posto a paesaggi mozzafiato in collina e pianura.

Ovviamente ancora lontana la meta sacra, forte come il primo giorno l’entusiasmo. Ravvivato continuamente dall’incanto del panorama circostante, l’ospitalità della gente del posto, l’orgoglio di avvicinarsi (anche se all’andatura della chiocciola) sempre di più.

Mentre attendono di essere traghettati sulla riva opposta, i due ragazzi si riposano all’ombra degli alberi lungo il Po. E telefonicamente ci parlano della loro fantastica esperienza appena cominciata… tra sorprese ed incontri.

“Passati da Altopascio – iniziano Chiara e Marco – abbiamo dormito a Lucca e continuato verso Massa. Dopo una tappa brutta sull’asfalto, qui abbiamo visto posti bellissimi e ci è stato offerto un bicchiere di vino”.

“Continuando – spiegano – abbiamo raggiunto Pietrasanta e Sarzana, unica tappa ligure. Abbiamo notato come i liguri siano più “musoni” dei toscani. Rientrati per poco nella nostra regione, attraverso il passo della Cisa siamo arrivati in Emilia”.

“Soddisfatti del traguardo appena raggiunto – raccontano – abbiamo percorso i paesi dell’Appennino tosco-emiliano. In provincia di Parma abbiamo incontrato un ragazzo con cui abbiamo bevuto una birra. Produttore di parmigiano biologico, ce ne ha regalato un pezzo”.

“Trovata la pianura – proseguono i due tavarnellini diretti a Santiago – ci piace molto camminare nei campi. Dietro di noi Piacenza, adesso il corso del Po ci separa dalla sponda lombarda. Proseguendo per Pavia, Robbio e Vercelli, tra meno di una settimana saremo a Torino”.

“Abbiamo dormito in parrocchie o ostelli comunali – dicono ancora – A parità di alloggio, dieci giorni in Toscana sono costati quanto sei in Emilia. Per evitare il caldo, da qualche giorno preferiamo andare a letto alle 21.30 e partire molto presto”.

“Oltre al cammino in sé – concludono i pellegrini – l’aspetto più emozionante i regali che ci fanno le persone. Anche un semplice caffè. E allo stesso tempo la possibilità, prima di cena, di visitare i luoghi spesso mai visti in cui pernottiamo”.

Augurato buon proseguimento di viaggio, li salutiamo e fissiamo di risentirci per gli aggiornamenti futuri. Nel frattempo, rimanete sintonizzati sul sito http:/www.chiocciolafelix.com/.

Noemi Bartalesi