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Cari amici, comincio con una domanda. Cosa succede nelle nostre case quando sta per arrivare un ospite di riguardo o quando aspettiamo il prete per la Benedizione Pasquale?

Tutti ci diamo un gran daffare a pulire, riordinare, lucidare, abbellire per fare onore a chi viene in visita, e rende onore e prestigio a noi.

Così accade a Panzano in questi giorni. Fervono i lavori per rendere bello e sicuro il manto stradale della Chiantigiana, dove il 15 maggio passerà la 9° Tappa del  Giro Ciclistico d’Italia, da Radda a Greve, un’anomala tappa a cronometro di 40 chilometri tutta curve salite discese.

Un onore avere il Giro che passa sulle nostre strade chiantigiane, un onore fortemente sostenuto dal Consorzio del Vino Chianti Classico.

E allora per un “ospite siffatto”, via al fervore di opere: buche riempite e livellate, bitumatura totale, asfaltatura, rinnovata evidente segnaletica stradale orizzontale e verticale, cento altri accorgimenti per rendere agevole la presenza di migliaia di spettatori e turisti previsti lungo il percorso, e dei mezzi di ogni tipo che saranno al seguito.

Un bel biglietto da visita per un evento internazionale. Qualcuno ha commentato: “Accidenti! Un evento che sorte questi effetti alla viabilità, dovrebbe capitare tutti gli anni!”.

Intanto teniamoci questi effetti, che non si consumano in un giorno ma restano buoni nel tempo, e cerchiamo di mantenerli, perché come diceva Rosanna Lambertucci: “Belli dentro, belli fuori”. Lei intendeva nel fisico, io intendo decoro sì nelle case, ma anche nelle strade.

Sicuramente medesimo fervore d’opere a Radda. Nei due paesi a capo della tappa, gran faccende. Si mobilitano le Amministrazioni Comunali, le Associazioni di Volontariato, Hotels, Ristoranti, Bed and Breakfast, Circoli, negozi, ambulanti. Selve di braccia alzate per un selfie. Una Kermesse!

Oggi non c’è più la tifoseria del tempo di Binda, Guerra, Girardengo, di Coppi e Bartali, eppure suscita sempre entusiasmo, passione e divertimento, veder passare i “Girini” con le maglie variopinte che arrancano verso la salita del nostro Passo di Campana per conquistare il Premio della Montagna che pare sarà collocato proprio  qui, al nostro “scollino”.

Lo spirito di “Ginettaccio” aleggia ancora su queste strade e nel cuore della gente della nostra età. Vorremmo rivolgere a lui e a tutti i corridori,  anche ai domenicali, un invito in rima:

“Oh  ciclista!/ Qui giunto presso il Passo di Campana/ ferma la bici, godi il panorama/

Panzano offre a te acqua e frescura,/ poi ben temprato riprendi l’andatura/

Allenta de’ garretti la tua presa/ che d’ora innanzi avrai solo discesa!” .

Dario Cecchini e Miriam Serni Casalini