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Immersa nella vallata tra Barberino Val d’Elsa e Tignano, trova spazio una realtà molto particolare fatta di tranquillità e amore per la natura. Unico caso del Chianti, ai consueti allevamenti di bovini e ovini se ne sostituisce uno… di alpaca. Ben nove ettari di terreno ospitano questo animale che, proveniente da così lontano, qui sembra inserirsi perfettamente.

Apprezzato per la lana molto pregiata, insieme a lui convivono anche specie nostrane: vitelli, oche, pecore nane, cavalli, galline, cani e gatti. A costituire una vera e propria fattoria.

In un un’oasi di pace, quasi senza tempo. Seguite come un’ombra dal pastore australiano, Antonella Gistri e la figlia Carolina Ortu ci mostrano la loro Valle degli Alpaca. A partire dal buffo protagonista fino ai manufatti da loro stesse realizzati.

“Cominciata per caso – a parlare è Antonella Gistri – l’avventura con gli alpaca è diventata una passione. Ci siamo incuriositi leggendo un articolo su una signora che li aveva portati in Italia. Così siamo andati a vederli a Grosseto e ce ne siamo innamorati”.

“A settembre del 2001 – racconta – abbiamo comprato un maschio e cinque femmine gravide, che hanno dato alla luce altrettanti cria (questo il nome dei cuccioli fino al quinto mese). Incluso Gaetano, nato il 21 aprile, adesso abbiamo venticinque esemplari”

“Soprattutto lavoriamo la lana – prosegue – Anallergica, calda e leggera, gode di molte qualità. Dotata di una gamma di toni molto ampia, abbiamo deciso di non colorarla e lasciarla nei quattro colori base: nero, marrone, grigio e bianco”.

“Tra fine maggio e inizio giugno facciamo la tosa – spiega la proprietaria dell’azienda agricola – Dalla schiena e i lati si ricava un filato di prima scelta, mentre il pelo sul collo e le gambe viene cardato e utilizzato per le imbottiture. Poi andiamo in filiera”.

“Una volta restituitoci il filo – sottolinea – siamo noi a trasformarlo in prodotto. Creiamo sciarpe, cappelli, plaid e maglieria su misura. Per venderli nei mercatini stagionali, da settembre a gennaio. Inoltre organizziamo gite scolastiche”.

“Bisognoso di poche cure – dice a proposito dell’alpaca – si tratta di un animale docile, gregario ed abitudinario. Privo di difese, è istintivamente pauroso. Per tenere tutto sotto controllo, la sera dorme in un punto rialzato: cani randagi e lupi costituiscono la principale fonte di pericolo”.

“Originario delle Ande – aggiunge – si adatta senza problemi al nostro clima. Appartiene alla famiglia dei camelidi, ma a differenza del cugino lama sputa solo se si sente minacciato. E rumina recidendo l’erba, anziché strapparla come fa la pecora”.

“A mio parere è anche molto intelligente – conclude Antonella – Generalmente le femmine partoriscono da sole. Ma è capitato che una, avendo dei problemi, venisse a “chiamarci” a casa. Al piccolo, nato podalico, abbiamo fatto fare ginnastica e ora corre più veloce degli altri”.

Noemi Bartalesi

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