Articolo disponibile anche in: Inglese

Lo scopo di AIRO è trasportare la cultura del corretto utilizzo dell’olio dalla ristorazione alla gastronomia in genere. Lo fa con dei corsi specifici che vogliono offrire al consumatore un metodo per stabilire con i propri sensi la validità di un olio.

I corsi che stiamo facendo grazie al sostegno di ChiantiBanca stanno riscuotendo un grande successo, segno di una volontà sempre più diffusa di conoscere un prodotto fondamentale per la nostra agricoltura e la nostra cultura. Il mondo dell’olio sta vivendo un momento di grande fervore, si sta producendo una qualità mai vista nella storia.

Si stanno affinando le tecniche, le conoscenze, sta migliorando l’immagine dell’olio; ma la nostra capacità di valutazione è rimasta più o meno la stessa. Stiamo producendo oli più buoni e più sani, che non riusciamo a comprendere a pieno.

Ma per arrivare davvero a toccare la coscienza di tutti, crediamo sia fondamentale il tramite dei ristoranti, ambasciatori della cultura del gusto. Anche perché il ristorante può davvero diventare un venditore autorizzato. Dove si può compare una buona bottiglia di olio? A questa semplice domanda diventa difficile rispondere e siamo nella terra prediletta dell’olio!

Tra i motivi c’è anche la reale necessità di utilizzo casalingo. Di olio buono per i condimenti a crudo ce ne serve davvero poco: forse 4/8 bottiglie per tutto l’anno. Ce ne serve poco, fortunatamente, anche perché l’olio d’eccellenza ha un costo maggiore. Il suo prezzo varia dal 9 alle 20 euro la bottiglia.

Alcuni esempi comparativi:

–    Vino di bassa qualità prezzo indicativo 2/4 euro per bottiglia da 750ml; medio/alta qualità prezzo indicativo 7/12; vino di eccellenza prezzo indicativo da 30 a 300 e più euro.

–    Sale normale prezzo indicativo 0,50 euro per kg; Sale di Cervia 1,5 euro; Sale rosso hawaiano 20/30 euro.

–    Olio di scarsa qualità (in bottiglia da 500 ml) 4/6 euro (olio non italiano); Olio di media qualità 6/8 euro; Olio di eccellenza 9/20 euro.

Se comprate un olio d’eccellenza, spenderete massimo 10/14 euro in più che comprare la peggiore qualità! Tra la migliore qualità al mondo e la peggiore ci sono 12 euro di differenza.

Dato che ce ne serve poco perché non comprarlo comodamente dopo che l’abbiamo provato, all’uscita del nostro ristorante preferito? Per il ristoratore è un recupero delle spese, viene stimolato a scegliere l’olio di eccellenza perché ha l’opportunità di venderlo. E noi non dobbiamo ammattire alla ricerca di una buona bottiglia d’olio per casa.

Il progetto AIRO prevede la commercializzazione dell’olio d’eccellenza grazie ad una comprensione diversa del prodotto. Perciò daremo vita a degli articoli che presenteranno alcuni ristoranti dove potrete acquistare e provare alcuni tra gli oli migliori sul mercato.

Ricordate “con l’olio e il sale è buono anche un pezzo di grembiale!”  e se è olio d’eccellenza poi il grembiale è anche sano!