Con la partecipazione di 72 espositori, dato record raggiunto nella storia sancascianese di “Svuota la soffitta”, il Comune di San Casciano torna a promuovere la pratica virtuosa del riuso e del riciclo con l’organizzazione dell’edizione autunnale del mercatino del libero scambio dedicato ai valori della sostenibilità e del rispetto per l’ambiente.

Un piccolo grande evento cresciuto negli anni, insieme alla sensibilità e alla consapevolezza di un numero sempre maggiore di cittadini e cittadine che ha scelto di investire nella seconda vita degli oggetti e continua a farne un elemento centrale del proprio stile di vita beneficiandone anche sul piano economico.

Tra chi vende e chi compra tutti ci guadagnano pensando alla salute del pianeta e alla gestione del risparmio.

Un’occasione per sgomberare le mansarde, selezionare ciò che non serve più e mettere l’usato in vendita a prezzi calmierati.

Cose in buono stato che, anziché diventare rifiuto, si traducono in risorsa, passando nelle mani di coloro che daranno agli oggetti una nuova chance collocandoli nei propri ambienti domestici.

Libri, mobili, vestiti, casalinghi, giocattoli, accessori: tra i banchi degli espositori, cittadine e cittadini provenienti da San Casciano e dai comuni limitrofi, che domenica 19 ottobre dalle ore 9 alle ore 18, riempiranno piazza Repubblica e viale Garibaldi, si potrà trovare davvero di tutto.

Basta avere l’occhio attento, una buona dose di curiosità, mista a pazienza, e un tempo lento e responsabile da dedicare alla ricerca che mira a scovare l’oggetto giusto.

“Il dato positivo che caratterizza questa edizione è la partecipazione massiccia – affermano l’assessore all’ambiente Niccolò Landi e l’assessore allo sviluppo economico Francesco Volpe – i numerosi cittadini-ambulanti, protagonisti della giornata sancascianese del libero scambio, si fanno anche testimoni e portavoci di un’espressione civica che da anni la filosofia del Chianti Wasteless porta avanti nel nostro territorio favorendo la collaborazione tra i comuni di San Casciano, Greve in Chianti e Barberino Tavarnelle”.

“Quella del riuso degli oggetti – concludono – è una pratica diffusa nel Chianti, la nostra è una comunità che mostra senso di responsabilità e agisce concretamente nell’intento di tutelare il territorio e contribuire alla differenziazione e alla riduzione dei rifiuti”.

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