L’estate che ci siamo da poco lasciati alle spalle sarà senza dubbio da ricordare.

Almeno a livello mediatico almeno, ha infatti segnato la fine di un’epoca: quella della villeggiatura lunga, quel “Stessa spiaggia, stesso mare” che, per decenni, è stato il leitmotiv delle vacanze degli italiani.

Le cose sono drasticamente cambiate e a dimostrarlo ci pensa innanzitutto la crescita delle presenze nei borghi. Solo nella Val d’Orcia, le presenze nel corso della bella stagione da poco passata sono aumentate del 30%.

Numeri interessanti anche per la Val di Cornia, nota per la presenza di località che, come il borgo di Campiglia Marittima (in foto sopra), attirano i visitatori sia per la loro oggettiva bellezza sia per la possibilità, nelle vicinanze, di vivere esperienza indimenticabili tra wellness – per approfondire, scopri di più su Venturina Terme, tra i complessi termali più affascinanti e di nicchia della Toscana – parchi archeologici e vestigia della storia mineraria della Regione.

Come sottolineato più volte dagli esperti del settore che hanno analizzato i numeri in crescita – l’incremento è costante di anno in anno – si può parlare, a tutti gli effetti, di un nuovo modello di turismo trainato proprio dall’interesse verso i borghi.

Luoghi a misura d’uomo e dove è possibile soggiornare con un budget decisamente più contenuto rispetto a quello che, invece, è necessario per la vacanza media al mare, sono contraddistinti da un’atmosfera a misura d’uomo dove sopravvivono ancora le tradizioni del passato.

Si tratta di aspetti molto ricercati oggi, in una società che ci vede spesso preda di ritmi frenetici non certo favorevoli al benessere.

Inoltre, grazie alla possibilità di essere raggiunti tramite percorsi ciclabili o cammini, sono uno dei baluardi più importanti del turismo sostenibile, altro asset i cui numeri, negli ultimi anni, sono cresciuti a ritmo stellare.

La svolta storica del turismo balneare

La Toscana può essere definita, a ragione, come una cartina di tornasole perfetta per capire come, negli ultimi anni, è cambiato radicalmente il turismo. Accanto alla crescita dell’interesse verso i borghi, infatti, si può notare un declino delle vacanze lunghe con affitto dell’ombrellone lungo le spiagge a pagamento.

Soprattutto i giovani tendono a preferire quelle libere. Per quanto riguarda, invece, la durata del soggiorno, raramente, lato turismo balneare, si parla di periodi superiori alle due settimane.

I numeri delle città d’arte

A tenere alti i numeri del turismo in Toscana ci hanno pensato, nel corso dell’estate 2025, anche le città d’arte. Da Firenze, tappa immancabile, fino a Siena e a Lucca, si può inquadrare un incremento in particolare grazie alle presenze dei turisti stranieri.

Pure in questo ambito si può apprezzare una riduzione della durata media della presenza: si parla di 4 giorni, ennesimo segno della popolarità indiscussa dei viaggi brevi.

Il punto di vista sul futuro

L’estate toscana si è conclusa con un – debole – segno positivo (+0,3%).

La Regione ha visto palesarsi diversi segnali che, come in tante altre parti d’Italia, impongono un approccio diverso rispetto al passato al comparto del turismo, un settore fondamentale per l’economia della Regione e, in generale, per il PIL italiano.

Nel caso specifico della Toscana, particolarmente importante sarà lavorare sulle differenze di presenze tra le varie aree della Regione.

Al raggiungimento di questo scopo si rivelerà fondamentale l’impegno per rendere ancora più attrattivi i borghi attraverso esperienze di qualità – negli ultimi anni, sono nati tantissimi progetti d’arte, fra mostre e performance, che hanno coinvolto grandi nomi del settore – senza mettere in secondo piano le criticità delle aree balneari, che più di tutte hanno patito gli effetti del carovita.

Il modo di fare vacanza è cambiato rispetto al passato, su questo non ci sono dubbi, ma questo vuol dire che c’è margine per disegnare nuovi orizzonti e paradigmi virtuosi.

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