Il consiglio regionale della Toscana ha approvato all’unanimità la legge a sostegno alle attività di valorizzazione e promozione culturale delle associazioni Pro Loco della Toscana che istituisce un sistema organico di sostegno alle attività culturali e di promozione del territorio svolte da queste realtà associative con un budget complessivo di 700.000 euro nel biennio 2026–2027, con progetti finanziabili fino a 5.000 euro.
Soddisfazione della consigliera regionale del Partito democratico Fiammetta Capirossi, che ne era stata promotrice nella passata legislatura e che ora vede la luce con la proposta arrivata dalla giunta regionale nell’ultima seduta consiliare.
“Ringrazio il presidente Eugenio Giani perché abbiamo iniziato a parlare di un eventuale legge delle Proloco quando io sedevo in questi scranni e il governatore era il presidente del consiglio regionale” ricorda Capirossi.
“Poi – continua l’esponente del Pd – c’è stato nel mezzo il Covid e tanto altro ma ora finalmente a fine di questo mandato arriviamo a chiudere il cerchio. Questa è una legge di dignità che riconosce il loro ruolo”.
La prima Pro Loco è nata nel 1881 in provincia di Trento in un comune di 661 abitanti “e da allora – prosegue Capirossi – sono diventate le prime realtà a fare promozione turistica dei territori con eventi e iniziative per attrarre visitatori facendo vivere le tradizioni locali”.
“Ricordo – tiene a evidenziare – che sono associazioni senza fini di lucro e in Toscana sono 404 solo quelle affiliate con l’Unpli (Unione nazionale pro loco italiane) racchiudendo dentro di sé oltre 40.000 volontari, i veri custodi del patrimonio materiale e immateriale delle nostre comunità”.
“Chi presta il proprio tempo libero a vantaggio di una Pro Loco – sottolinea la consigliera regionale Pd – lo fa per il bene comune e di sicuro ha una crescita individuale contribuendo alla crescita dei territori. Sono l’anima di paesi e fanno rivivere le tradizioni agendo anche prima delle amministrazioni comunali con le quali mi auguro che possano meglio lavorare in sinergia con questa legge che ne riconosce il ruolo e la ricchezza. Sono un motore silenzioso di coesione sociale della Toscana diffusa”.
La legge, di 8 articoli, entrerà in vigore l’1 gennaio 2026. Entro i primi mesi dell’anno, la giunta approverà l’avviso pubblico per la presentazione dei progetti.
Il provvedimento prevede la possibilità per le proloco iscritte a un apposito registro regionale – istituito con questa legge – di accedere a contributi per progetti di valorizzazione culturale, promozione delle tradizioni locali, tutela dei beni comuni e diffusione della cittadinanza digitale; premialità per le associazioni più strutturate, iscritte al Registro Unico del Terzo Settore o attive da più tempo, e attenzione alle proposte provenienti dalle aree interne; il riconoscimento delle forme associative più rappresentative a livello regionale, per favorire progettualità interprovinciali e di sistema.
“Le Pro Loco – conclude Capirossi – erano già state attenzione del presidente Giani quando era alla guida dell’Aula di Palazzo Pegaso con i contributi specificatamente previsti ma ora si dà organicità a questi veri e propri ‘ambasciatori informali del territorio’, guardando al futuro forti della nostra storia e delle identità locali”.
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