Domenica 18 maggio, in occasione della Fiera di Primavera in via Cigliano, zona Bardella, a San Casciano, si terrà un appuntamento speciale dedicato a grandi e piccini: un laboratorio di costruzione di aquiloni curato da Alberto Vitali.

Alberto è un ex operaio metalmeccanico. Ha perso il lavoro a 59 anni a causa di una malattia improvvisa, al compimento di quell’età fatidica che ti definisce come “non più assumibile”. Lavorava in fabbrica, sposato, con un figlio disoccupato di 24 anni.

In quel momento, Alberto ha dovuto reinventarsi e lo ha fatto rispolverando una passione che lo accompagnava fin da bambino.

“Il vento della crisi è strano – commenta – ti scompiglia la vita. Ma io conoscevo altri venti, gli alisei che facevano volare i miei aquiloni”.

Cresciuto negli anni ’70, ricorda i pomeriggi passati a costruire aquiloni con materiali di fortuna.

“Noi ragazzi degli anni ’70, come facevamo a divertirci? Quattro assi di legno – racconta – quattro cuscinetti rimediati dal meccanico del paese, si inchiodava tutto e via, a testamatta in discesa. E poi? In cucina dalla mamma o dalla nonna, prendevamo un barattolo, ci mettevamo un po’ di farina e acqua, si mescolava bene, ma qualche grumo rimaneva sempre”.

“Cosa ne facevamo? Bella domanda – risponde – All’epoca il giornale aveva pagine grosse, non come adesso: le prendevamo, ci mettevamo quella colla (acqua e farina) e ci facevamo l’aquilone. Un paio di canne prese dove capitava, dello spago… alla fine si costruiva qualcosa con costo pressoché zero, anche perché soldi non ce n’erano”.

Quella che era una passione da ragazzi è diventata oggi una vera professione.

Alberto ha affinato le sue tecniche, costruendo aquiloni più resistenti e performanti, ma senza mai perdere la meraviglia degli inizi.

 

Oggi tiene laboratori in tutta la Toscana, entra nelle scuole, partecipa a fiere e feste popolari, sempre con lo stesso obiettivo: far sorridere i bambini e insegnare loro il valore delle cose semplici.

“Un giorno un bambino, per mano al padre, mi ha indicato dicendo: “Babbo, quello è il Signore degli Aquiloni”. Non avrei potuto ricevere titolo più bello”, racconta con orgoglio.

Certo, con gli aquiloni non si diventa ricchi, ma la soddisfazione è impagabile.

“Due sono i momenti magici del mio lavoro – riflette – il primo è quando nasce l’idea, e i materiali si trasformano in bellezza. Il secondo è la luce negli occhi dei bambini quando il loro aquilone prende il volo per la prima volta”.

Con la sua bicicletta carica di aquiloni, Alberto raggiunge spesso il mare. Il suo laboratorio mobile è sempre pronto a spostarsi, pieno di carta, legno e sogni. E la sua casella mail (aldaro@hotmail.it) non smette mai di ricevere inviti.

Il 18 maggio sarà l’occasione perfetta per conoscerlo di persona, ascoltare le sue storie e, soprattutto, imparare a costruire e far volare un aquilone con le proprie mani.

Un tuffo nell’infanzia e nella poesia del vento, in una giornata all’insegna della creatività e della semplicità.

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