Domenica 30 marzo, per le vie del centro storico di San Casciano, si realizzerà ancora una volta la magia del Carnevale Medievale Sancascianese, che da tredici edizioni (compresa questa del 2025) che si nutre della partecipazione e del coinvolgimento attivo di centinaia di cittadine e cittadini.
Accomunati dalla passione per la ricostruzione di storie, personaggi, accadimenti, tradizioni, leggende in chiave contemporanea e la ricerca delle origini millenarie di San Casciano.
Un lavoro di fine manifattura che spazia dalla stesura dei testi teatrali e del percorso drammaturgico costruito dal basso alla messa in scena alla realizzazione dei carri simbolici, alle sfilate allegoriche, alle coreografie musicali, all’abilità sartoriale che permette la realizzazione di centinaia di abiti attinenti agli stilemi dei secoli XI-XIV.
I TEMI DELLE 5 CONTRADE
Cavallo: il percorso spirituale di San Galgano
fedele al proprio stile (che l’anno scorso ha premiato la contrada bianconera con la vittoria e la conquista della chiave della città) sfodera la carta di un percorso spirituale senza tempo.
Con una storia è intrisa di atmosfere simboliche e riferimenti a luoghi e personaggi di origine toscana.
La contrada del Cavallo scommette sul percorso spirituale e umano di San Galgano.
Il santo che insegna che le cose possono cambiare, che i sentimenti di guerra possono mutare in una vita di pace e che ogni leggenda racchiude dentro di sé una parte di verità e un messaggio profondo che, guardando con attenzione, possiamo cogliere e custodire.
La storia prenderà in prestito leggende e storie diverse, tutte riferite a Galgano, creando un nuovo filone altrettanto o forse più verosimile rispetto a quello ufficiale.
Vuole sorprendere, trasmettere emozioni, ed infine far riflettere sulla forza del messaggio che ancora oggi questa leggenda ci trasmette: una scelta di vita volta alla pace.
Gallo: l’incontro culturale tra Occidente e Oriente con Marco Polo
Metterà in scena la via della seta legata alla figura di Marco Polo.
In un racconto che non è solo la narrazione d’un viaggio, ma una lezione che invita alla virtù della curiosità e alla forza della conoscenza.
Sulla scia di quanto fece il grande esploratore, il Gallo sosterrà che il mondo possa essere unito non dalle armi, ma dai legami d’amicizia e sapienza.
Oriente e Occidente si trovarono nel sogno di un giovane veneziano, che col suo coraggio mostrò come l’uomo potesse abbattere ogni barriera per onorare la bellezza della creazione.
Una storia che viene presa ad esempio poiché incoraggia ad adottare un atteggiamento di apertura e scoperta egualitaria dell’altro.
E’ la metafora di un desiderio universale: attraversare orizzonti e confini, alla ricerca di terre, tradizioni, popoli lontani da conoscere in uno spirito di apertura e scoperta egualitaria dell’altro.
Giglio: si parte dalla leggenda fiorentina de “Il rifrullo del Diavolo”
Si affida al fascino di un mistero fiorentino, “Il rifrullo del Diavolo”, la storia del Giglio.
Mistero secondo cui ancora oggi, a un lato del Duomo di Firenze, si percepisce costantemente una brezza.
Tale brezza sarebbe il soffio del Demonio, che si era messo a sbuffare perché ingannato da un prete.
Il Giglio ha rivisitato questa leggenda con la figura di Bartolomeo intorno al quale è stato creato il concetto di speranza, tema del Giubileo del 2025.
Mettendo in primo piano la capacità dell’uomo di cogliere le occasioni e di affidarsi alla speranza per uscire dai momenti più bui.
Leone: dal cuore delle colline fiorentine alla laguna di Venezia
Il Leone si propone di rievocare la nascita del carnem levare, in un viaggio che attraversa i secoli dal cuore delle colline fiorentine alla laguna di Venezia, per raccontare come il Carnevale sia stato testimone di trasformazioni profonde, che hanno segnato la città e la sua gente.
La messa in scena ripercorre le origini della leggenda veneziana, la nascita dei festeggiamenti più divertenti della Laguna.
Il cammino inizia nel 943, con il tentativo di rapimento delle 12 Marie.
Una storia di cambiamento e di rinascita, che segna il cuore pulsante di Venezia e del suo Carnevale, una festa che è sempre nuova e che rimane fedele alle sue radici divenendo modello per tutte le altre feste che portano questo nome.
Torre: la parabola dei tre anelli
La Torre infine, sensibile per sua inclinazione, tratterà e approfondirà in chiave simbolica i grandi temi della contemporaneità, ispirandosi alla letteratura boccaccesca.
In una riflessione che gravita intorno ad una tematica che collega direttamente il Medioevo al presente.
Una trasposizione scenica della Parabola dei tre anelli: racconto che, già presente nella bella prosa della prima letteratura medievale, per il suo importante significato si è tramandato nel tempo e nello spazio della Storia.
La Torre vuol trasmettere un messaggio universale che è rivolto non solo alle tre grandi religioni monoteiste, ma si estende anche a tutte le altre forme di spiritualità.
La differenza di confessione religiosa non deve essere causa di scontro tra fanatismi, ma ogni uomo dovrebbe imparare a rispettare la verità dell’altro.
La storia portata in piazza dalla Torre è un monito affinché l’umanità collabori alla costruzione di un mondo reso migliore dalla tolleranza, dal dialogo e dall’accoglienza delle diversità.
Il programma della giornata di domenica 30 marzo
Il programma della manifestazione, che snoderà dalle ore 11 alle ore 19 di domenica 30 marzo, si preannuncia davvero particolarmente ricco per questa edizione.
Animata da giochi medievali, mercatini, laboratori didattici, musici, trampolieri, giullari e spettacoli di falconeria.
Gli eventi saranno distribuiti in varie aree del centro storico tra cui i giardini di piazza della Repubblica, Piazza Pierozzi, l’Arena entro le mura, piazza delle Erbe, via Machiavelli e via Lucardesi.
Il ventaglio delle attività e delle forme di intrattenimento, coordinate del direttore artistico Samuel Osman, propongono spettacoli itineranti per l’intera giornata dedicati a grandi e piccini.
Un viaggio affascinante che ricrea le atmosfere dell’epoca con l’allestimento dell’accampamento medievale, popolato da armigeri, cavalli e cavalieri.
Non mancheranno inoltre la dimostrazione di tiro con l’arco e il punto gastronomico con la locanda delle contrade.
L’apertura ufficiale della manifestazione è affidata alle ore 15 alla sfilata, seguita dall’esibizione delle cinque contrade alle ore 15.30. La cerimonia di premiazione si terrà alle ore 18.30.
Info e acquisto biglietti tribune
Teatro Niccolini, ufficio segreteria in piazza della Repubblica 12, lunedì, martedì e venerdì ore 9-13, giovedì ore 9-13 e 15-19, 0558256388 – segreteria@teatroniccolini.it.
I biglietti di ingresso alla manifestazione (4 euro) si possono acquistare anche direttamente ai varchi di accesso.
©RIPRODUZIONE RISERVATA