Con le sue originali collezioni, le immagini ingiallite dal tempo e le rare miniature d’epoca la storia del Chianti e della Toscana torna a fare tappa negli spazi del CRC di Chiesanuova in occasione della Sagra di’ Pinolo, l’immancabile appuntamento che fa del pinolo il re del gourmet locale, simbolo di tradizione, identità e festa paesana, giunto alla quarantasettesima edizione.

Ma questa volta il fischio del macchinista, di chi idealmente guida il treno della memoria, segnala una fermata speciale.

Nella “stazione dei ricordi”, in un tempo lontano, quando la carrozza trainata da cavalli non era l’unico veicolo che permetteva di raggiungere la campagna fiorentina.

E’ lì che si racconta “C’era una volta il treno”, c’era una volta la vaporiera, quella che alla fine del diciannovesimo secolo dal capolinea, posto in piazza Beccaria, si mise in viaggio per collegare il capoluogo fiorentino al suo contado e raggiungere a San Casciano (1891) e Greve (1893).

Un piccolo grande mondo, fatto di voci, fumi e profumi, che il mezzo di trasporto, voluto dal banchiere Emanuele Orazio Fenzi e dal politico Sidney Sonnino, percorrendo le strade bianche, camminò sui binari fino al 1935 quando il servizio fu interrotto a causa dell’avvento dei mezzi su gomma.

Fervono i preparativi per l’allestimento della mostra “C’era una Volta il Treno…dalla Tranvia del Chianti alle Ferrovie a vapore in Italia”, l’iniziativa, ideata e realizzata dall’associazione Il Paese dei Balocchi in collaborazione con il Circolo Crc Chiesanuova, il Comune di San Casciano, patrocinata dalla Regione Toscana, dalla Città Metropolitana di Firenze, Fondazione Ferrovie dello Stato, che aprirà i battenti domenica 16 giugno alle ore 16.45.

Inizia già a “sbuffare” la Tranvia del Chianti

Il treno a vapore ritratto nella gigantografia, uno dei pannelli dell’evento espositivo, all’interno dello spazio del circolo si prepara a riportare indietro di un oltre un secolo la comunità chiantigiana.

Il treno sbuffa nei frammenti e nelle emozioni del passato per diffondere conoscenza, valorizzare usi, costumi, tradizioni e attività del passato, nonché ricostruire le origini del territorio.

Come il Circolo Ricreativo Culturale puntualmente ama fare, ogni anno, in tandem con la sagra che fa rinascere dalle abili mani dei cuochi e delle cuoche del paese il croccante dal sapore unico, la “pinolata”, anch’essa figlia di un mestiere che si è disperso nel tempo ma mai dimenticato: il raccoglitore di pinoli tra i boschi del Chianti.

Oltre al monumentale “trompe-l’oeil”, raffigurante la stazione di San Casciano ai primi del 900′, la mostra accoglie un tratto di binario ispirato all’originale tratto da Opera Set di Calenzano, divise originali dell’epoca relative ai ruoli di capotreno, capostazione, macchinista provenienti dalla collezione di Andrea Mignanesi dell’Associazione Treni Storici Italvapore.

Nell’ampia sala del Circolo si potranno ammirare inoltre decine di reperti provenienti dal Museo delle Ferrovie Galileo Nesti di Signa tra cui quello della prima ferrovia Italiana del 1839 Napoli Portici, palette da capo stazioni, lanterne di locomotive oltre a 50 locomotive in miniatura che rappresentano la storia del mezzo a vapore. 

La mostra esporrà un grande plastico che riproduce in un percorso immaginario della Tranvia del Chianti vagoni, passeggeri, merci e la stazione simbolo del 1891, realizzata da Fiorenza Nardi, Stefano e Franco Paoletti che si distinguono per un accurato lavoro modellistico.

Anche l’ora stabilita per l’evento inaugurale è carica di significato.

Il vernissage è previsto alle ore 16.45 per rievocare l’orario d’arrivo del primo convoglio di 133 anni fa, arricchito dalla performance del balletto Sancaballet dal titolo “Un Viaggio a passo di danza”, diretto da Stefania Belli.

A tagliare il nastro sarà il sindaco di San Casciano Roberto Ciappi, alla presenza del segretario generale della Fondazione dell’Ospedale Meyer di Firenze Alessandro Benedetti cui andrà interamente il ricavato della vendita di alcune cartoline ricordo distribuite nel corso dell’evento.

“La mostra si propone di ricostruire anche la storia delle ferrovie a vapore in Italia da carro di Trivithic alla Bayard di Stephenson fino agli anni 70′ – spiega uno degli organizzatori, Moreno Cheli – quando il sistema a vapore lasciò il posto all’elettrificazione dell’intera rete ferroviaria italiana”.

L’iniziativa propone un documentario delle Ferrovie dello Stato e la distribuzione gratuita del catalogo delle Museo di Napoli Pietrarsa, oltre ad una pubblicazione specifica sull’evento curata dal Circolo di Chiesanuova.

Nel corso della mostra che resterà visitabile fino al 30 giugno sarà possibile acquistare delle cartoline disegnate dal pittore e illustratore di arti visive di Faenza Giuseppe Rava, dal fumettista Marco Bianchini di Arezzo ed altre che ritraggono le immagini della prestigiosa collezione dell’associazione La Porticciola di San Casciano.

Ingresso libero.

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