Rosso, blu, giallo, arancio, verde. Se l’anima potesse materializzarsi in un colore quali tonalità mostrerebbe?
E’ la visual pop di Patrizio Landolfi e la sua elegante ricerca tesa a contemplare l’intero spettro cromatico dell’arte contemporanea ad offrire un’esperienza culturale di alto profilo tra le architetture medievali del Chianti.
Nell’ambito della sedicesima edizione della mostra mercato florovivaistica Barberino in fiore ha aperto i battenti la personale “I Colori dell’anima”, uno degli eventi di punta della primavera, aperta fino al 16 giugno nello Spedale dei Pellegrini, nell’antico castello di Barberino Val d’Elsa.
Il volo cristallizzato di angeli, eterei, forti e imponenti, che combattono intrepidi per la loro libertà si alterna alla presenza discreta di ninfee, rose e creature vegetali realisticamente immaginarie, delicate, appese al filo della creatività, che uniscono cielo e terra, fondono orizzonti iconici con la forza del colore e la vitale trasparenza delle loro forme.
In Patrizio Landolfi, artista di adozione chiantigiana, pluripremiato e riconosciuto a livello internazionale come uno dei maggiori esponenti dell’arte contemporanea, il senso dell’esistenza che traspare dai dipinti, in mostra per la prima volta tra le sale del palazzo storico, è frutto di un’alchimia razionale ed istintiva allo stesso tempo.
In cui la bellezza e la cura del particolare, del singolo elemento nascono da una dimensione artistica e un pensiero cromatico di forte impatto visivo, ispirato dall’espressionismo astratto e da una geometrica rivisitazione della pop art.
Uno dei punti di forza dei lavori di Landolfi è l’impiego della frammentazione.
Una tecnica sperimentata da anni con successo, elaborata in forma innovativa, che accosta, stratifica, consolida e rigenera ogni strato dell’identità e dell’esperienza umana.
Nella collezione esposta, una ventina di dipinti in tutto di ampie dimensioni, si manifesta l’energia collettiva dell’arte contemporanea che rivela la sua funzione pubblica, narra e dialoga con la potenza comunicativa del colore magistralmente declinato dall’artista nella profondità del suo excursus avviato nei primi anni del Duemila.
La realtà è immaginata come una texture vibrante ed evocativa, caratterizzata da sfumature chiaroscurali che intrecciano emozioni, ideali, passioni, principi della qualità del buon vivere.
Se nella biologia il processo di frammentazione genera la suddivisione di un corpo in parti che poi sono capaci di formare un nuovo individuo, seguendo lo stesso principio, nella poetica di Patrizio Landolfi la rete delle alchimie contrastanti crea un mosaico di pigmenti che fabbricano nuove idee e valori sostenibili.
I colori, realizzati artigianalmente nel suo atelier situato a Tavarnelle, si fanno stile, diventano strumenti di un linguaggio moderno che invita lo spettatore a cercare e ritrovare se stesso nelle prismatiche variabili della vita.
Non esiste un unico modo di essere. Le infinite espressioni dell’identità sono la vera ricchezza della natura umana. Come parti di un tutto che ognuno è tenuto a rispettare e ad amare.
Uno degli appuntamenti più rilevanti della stagione primaverile, un bellissimo tributo alla pop art che veste il tessuto urbano di linguaggi contemporanei, ricchi di stimoli e contaminazioni, che si inseriscono armoniosamente nel contesto storico di Barberino Val d’Elsa.
Ingresso libero. La mostra è visitabile negli orari di apertura dell’Ufficio turistico di Barberino Val d’Elsa.
BIOGRAFIA
Patrizio Landolfi nasce nel 1954 a Battipaglia (SA) e vi rimane fino al 1968. Successivamente si trasferisce Genova e poi in Toscana dove risiede tuttora. Da sempre affascinato dalla pittura, nel corso degli anni coltiva e sviluppa studi in questo ambito, fino a raggiungere la piena consapevolezza e la maturità necessaria per intraprendere il “mestiere di artista”.
Dopo una breve esperienza a livello imprenditoriale, relativa all’apertura di una galleria a Prato dedicata all’antico, inizia la sua effettiva produzione artistica, influenzata dalla bellezza delle opere barocco-rinascimentali.
L’obiettivo che lo spinge e lo stimola ad iniziare questo difficile percorso è quello di trasmettere le sensazioni quotidiane, le gioie e i dolori che scandiscono lo scorrere del tempo: individua nel colore lo strumento idoneo a consentire le più svariate interpretazioni.
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